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Violenza sessuale di gruppo su un 40enne con problemi psichici: tre ventenni rinviati a giudizio

I tre ragazzi sono accusati di violenza sessuale di gruppo su un uomo di quarant’anni con problemi psichici. Secondo l’accusa, i tre avrebbero costretto il 40enne a masturbarsi e avrebbero ripreso la scena con un cellulare. In aula, al momento del rinvio a giudizio, c’erano anche la madre e la vittima.
A cura di Natascia Grbic
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Tre ragazzi di vent'anni sono stati rinviati a giudizio con l'accusa di violenza sessuale di gruppo su un uomo di quarant'anni affetto da problemi psichici. L'episodio risale al primo aprile 2019: secondo l'accusa i tre giovani avrebbero costretto l'uomo, una persona in stato di totale fragilità psichica, a masturbarsi. Non solo: avrebbero anche ripreso la scena con il loro telefonino. Un incubo per l'uomo che, secondo la ricostruzione del pubblico ministero, non è riuscito a difendersi dai tre, che si sarebbero accordati per abusare dell'uomo, impossibilitato a opporre resistenza. I tre ragazzi sono comparsi questa mattina davanti al giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Latina, che ha deciso di rinviarli a giudizio. Dovranno comparire in aula il prossimo 26 ottobre 2022. In aula, ad assistere alla decisione del gip, anche l'uomo e la madre che lo ha accompagnato.

Costretta a drogarsi e prostituirsi: arrestato il fidanzato

Un'altra storia di violenza sessuale viene invece da Roma, dove un ragazzo è stato arrestato con le accuse di riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione, maltrattamenti, lesioni personali e spaccio di sostanze stupefacenti. Il 25enne, secondo quanto ricostruito dai carabinieri in fase d'indagine, avrebbe ridotto in schiavitù la fidanzata costringendola a prostituirsi, oltre a sottoporla a violenze fisiche e psicologiche. La giovane, una ventenne di Ostia, era riuscita a sfuggire al suo aguzzino una sera, quando per l'ennesima volta era stata costretta a drogarsi e ad avere rapporti sessuali con altri uomini in cambio di denaro, che il ragazzo poi le prendeva. Riuscita a fuggire, è tornata a casa dalla madre, che vedendo lo stato in cui si trovava la figlia ha chiamato subito il 112 e denunciato il 25enne, che è stato poi arrestato.

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