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Violentato dal compagno di cella nel carcere di Rebibbia: “Sono svenuto, ero in una pozza di sangue”

La vittima non aveva inizialmente denunciato per paura: temeva che gli altri detenuti lo avrebbero deriso e ucciso. I fatti cinque anni fa nel carcere di Rebibbia.
A cura di Natascia Grbic
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Lo ha violentato per vendicarsi: credeva fosse stato lui a denunciarlo per aver preparato della grappa in cella, facendo macerare la frutta. E così un uomo, detenuto nel carcere di Rebibbia, è finito a processo con le accuse di violenza sessuali e lesioni nei confronti del compagno di cella. La vittima ha riportato lesioni permanenti all'udito e alla colonna vertebrale: ieri ha testimoniato contro il suo aguzzino in un'aula del Tribunale di Roma.

I fatti, riportati da Il Messaggero, risalgono al 2018. La vittima era detenuta nel carcere di Rebibbia, quando gli hanno assegnato un nuovo compagno di cella, quello che poi sarebbe diventato il suo aggressore. Si trattava di un detenuto in carcere per diversi reati, tra cui omicidio, e che aveva già creato diversi problemi nel penitenziario. In particolare era stato trasferito proprio perché aveva già aggredito un suo ex compagno di cella, dal quale era stato poi separato.

Tra la vittima e l'aggressore c'era stato un diverbio su una grappa, che il compagno di cella stava preparando. "Io gli avevo detto che era una cosa stupida perché lo avrebbero beccato subito, era una sezione tranquilla quella in cui eravamo. Da lì lui ce l'ha avuta con me perché quando lo hanno scoperto pensava avessi fatto la spia io. La violenza c'è stata qualche giorno dopo", le parole della vittima, riportate da Il Messaggero.

"Io la sera dopo le 21 ero andato a fare la doccia, mi sono sentito braccato, scaraventato contro il muro e poi per terra. Sono svenuto e mi sono risvegliato pieno di sangue. Le docce erano nella cella, eravamo solo noi due. C'era questo telo per non far uscire l'acqua e mi ha preso con quello". L'uomo si è poi messo a letto, in preda a dolori lancinanti. Inizialmente non ha detto nulla per paura di ritorsioni da parte degli altri detenuti. Ma le cose sono degenerate quando il suo aguzzino ha tentato di aggredirlo più volte, malmenandolo e causandogli gravi ferite. Questo ha portato al suo trasferimento nel carcere di Velletri, dove ha denunciato il suo ex compagno di cella, adesso sotto processo.

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