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Violentata da cinque minori. Il giudice: “Genitori non hanno nessun controllo sulla vita dei figli”

Rimarranno in comunità tre degli aggressori di una ragazzina di 15 anni, ritenuti responsabili di una violenza sessuale di gruppo avvenuta in strada all’Eur. Gli altri due hanno 13 anni e non sono imputabili. Per il giudice il branco di giovanissimi vivrebbe fuori dal controllo dei genitori.
A cura di Redazione Roma
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Il giudice per le indagini preliminari ha deciso che i tre minorenni imputabili per l'aggressione sessuale di gruppo avvenuta lo scorso 22 dicembre il piazzale Don Luigi Sturzo all'Eur, rimarranno in comunità. La gip Paola Manfredonia dopo l'interrogatorio di garanzia dei tre – che hanno 14, 15 e 16 anni – ha scelto di confermare le misure cautelari. Deboli le loro affermazioni, tutte concordi nel dire che lei fosse stata, almeno all'inizio, consenziente, che avrebbe risposto a un bacio e che non si sarebbe mostrata infastidita.

Ma secondo la denuncia della 15enne, la testimonianza del fidanzato e le indagini intervenute successivamente, le cose sarebbero andate in modo molo diverso. Prima di tutto i cinque aggressori, oltre ai tre ragazzi in comunità ci sono due tredicenni che per la loro età non sono imputabili, avrebbero premeditato l'aggressione sessuale, individuando la vittima. La dinamica violenta poi non lascerebbe adito a dubbi: la ragazza è stata salvata dalla violenza di gruppo solo dall'intervento del ragazzo 18enne e dei carabinieri intervenuti subito dopo.

Secondo quanto sta emergendo il gruppo degli aggressori sarebbe stato guidato proprio dai più piccolo, dai due tredicenni che hanno ricevuto solo una segnalazione essendo minori di quattordicenni. Intanto emerge il contesto in cui è maturata l'aggressione sessuale, che sarebbe stata maturata da un gruppo di ragazzini cresciuti in un contesto marginale, con dei genitori assenti e che non avrebbero nessun controllo sui figli adolescenti o poco più che bambini. Così i ragazzi si sono ritrovati insieme, a passare in strada gran parte delle giornate. "I genitori sono pluripregiudicati e non eserciterebbero alcun controllo sulla vita dei figli, che si organizzano in gruppo ponendo in essere condotte altamente pericolose sotto l'effetto di sostanze alcoliche che disinibiscono gli istinti sessuali", scrive il gip disponendo la conferma della misura cautelare.

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