Violenta per mesi la nipote di 14 anni: condannato a 7 anni di carcere
Un uomo di 63 anni residente ad Anagni, in provincia di Frosinone, è stato condannato a 7 anni di reclusione con l'accusa terribile di aver violentato la nipote di soli 14 anni. Una penna più severa quella inflitta dal giudice della richiesta del pubblico ministero, che aveva scelto di riconoscere per l'uomo le attenuanti generiche. I fatti – ricostruiti oggi sulle pagine locali del quotidiano il Messaggero – risalgono al 2016. Gli abusi erano iniziati quando la ragazzina, anche durante l'estate, si trovava spesso a casa della nonna materna quando la madre si trovava a lavoro.
Le violenze sessuali nei confronti della 14enne
Proprio in quei frangenti l'uomo andava a trovare o portava a fare delle passeggiata la nipote, coprendola di attenzioni, che si erano poi trasformate in carezze, baci e palpeggiamenti, fino a imporgli rapporti sessuali completi. Una violenza consumata come spesso accade tra le mura domestiche, dove i minori divengono vittima di uomini di cui si fidano e che dovrebbero al contrario proteggerli. Dopo mesi in cui aveva tenuto il segreto di quelle violenze per sé, l'adolescente si è infine aperta con una vicina di casa a cui la sua famiglia è molto legata, raccontando il suo incubo e quelle violenze che a volte si consumavano nel pollaio dell'abitazione.
Le indagini e il processo
Informata di quei racconti la madre si è immediatamente rivolta all'autorità giudiziaria e sono scattate le indagini e le misure cautelari per l'uomo a tutela della minore, i cui racconti verificati in sede protetta e con l'ausilio di un supporto psicologico, sono stati ritenuti veritieri dagli inquirenti che hanno condotto l'inchiesta che ha portato alla condanna del 63enne.