Violenta la figlia dall’età di 7 anni: il fidanzato di lei la convince a denunciare e lo fa condannare
Dovrà scontare una condanna a sette anni di carcere un quarantatreenne romeno per violenza sessuale. I giudici della quinta sezione penale lo hanno ritenuto responsabile di abusi sulla figlia. Violenze che, secondo quanto ricostruito in sede d'indagine, sono iniziate da quando la ragazzina aveva sette anni e andava alle scuole elementari. A ricostruire la vicenda è Il Messaggero, che ha riportato la sentenza. Abusi che la vittima ha denunciato grazie al sostegno e all'aiuto del fidanzato, il quale l'ha convinta a raccontare tutto alle forze dell'ordine.
Il quarantatreenne difeso dal suo avvocato ha respinto ogni accusa a suo carico, rispondendo di non aver mai fatto nulla di male alla figlia, di aver sempre avuto un buon rapporto con lei e di non essere mai andato oltre a "qualche pizzicotto". Ha inoltre aggiunto che la coppia si drogava e inventava storie contro di lui. Nei confronti dell'indagato la pubblico ministero della Procura della Repubblica aveva chiesto ai giudici una condanna a dodici anni di reclusione.
I fatti risalgono al lontano 2004 quando l'imputato e la sua famiglia sono arrivati in Italia dalla Romania. La famiglia viveva in condizioni di indigenza. Agli inquirenti la giovane, oggi maggiorenne, avrebbe spiegato di non aver mai detto nulla fino a quando il fidanzato non l'ha convinta a denunciare, perché suo padre le diceva che quello che accadeva tra loro "era un segreto". Secondo quanto raccontato dalla ragazza suo padre la palpeggiava nelle parti intime, approfittando che madre e nonna non erano in casa, con la scusa di "fare un gioco". All'età di otto anni la violentava due o tre volte al mese, fino a quando ne ha compiuti tredici.
Violenze che sono rimaste segrete fino a quando la ragazza non si è fidanzata e ne ha parlato con il compagno. Il giovane le ha consigliato di confidarsi con sua madre, ma la ragazza parlandogliene si è accorta che la donna minimizzava l'accaduto. Il fidanzato allora l'ha messa in contatto con gli assistenti sociali e con una psicologa ed è stata affidata ad una famiglia, fino a quando non ha compiuto diciotto anni. Il sospetto della Procura è che anche sua sorella possa essere stata vittima di violenza sessuale.