Vincono oltre un milione di euro al gioco online ma ricevono il reddito di cittadinanza
Hanno vinto oltre un milione al gioco online ma ricevevano il reddito di cittadinanza. Il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Viterbo con la collaborazione dell'Inps hanno scoperto sette persone, residenti nel territorio del Viterbese, che tra il 2019 e il 2020 hanno percepito indebitamente un ammontare complessivo di 100mila euro. I sette, che ora dovranno rispondere delle accuse a loro carico, hanno dichiarato falsamente di trovarsi in una situazione di bisogno economico, sottraendo allo Stato soldi che non gli spettavano. Secondo quanto emerso dalle indagini, nelle autodichiarazioni necessarie a richiedere il beneficio patrimoniale all’Inps, avrebbero fraudolentemente indicato di non avere disponibilità economiche sui propri conti correnti.
Riscuotono oltre un milione di euro occultandoli al fisco
In realtà tutti e sette sono erano accaniti giocatori su varie piattaforme di gioco on-line, attraverso le quali risulta che abbiano riscosso oltre un milione di euro di vincite, utilizzando fonti di reddito per il gioco occultate al fisco. In particolare una delle sette persone finite nel mirino dei finanzieri, un cinquantatreenne di Viterbo, tra il 2017 e il 2019 ha ottenuto vincite per ben 630mila euro e riceveva dallo Stato oltre 16mila euro di reddito di cittadinanza, sostegno per quanti hanno invece concretamente bisogno di assistenza.
Rischiano una pena fino a sei anni di reclusione
I militari delle Fiamme Gialle hanno scoperto le irregolarità attraverso il mirato utilizzo delle banche dati in uso e i necessari riscontri, hanno analizzato la posizione di migliaia di percettori del reddito di cittadinanza in provincia. Irregolarità che sono state poi segnalate all’Inps, per la revoca del beneficio economico in questione. In una nota diffusa dalla Guardia di Finanza si legge che: "Le pene previste per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza sono la reclusione da 2 a 6 anni per chiunque presenti dichiarazioni false oppure ometta informazioni dovute e da 1 a 3 anni nei casi in cui si ometta la comunicazione all’ente erogatore delle variazioni di reddito, del patrimonio nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della riduzione o revoca del beneficio".