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Ville e appartamenti di lusso con le truffe del superbonus: 9 arresti, anche il direttore di una banca

Nove persone sono state arrestate questa mattina nell’ambito di una maxi inchiesta condotta dalla procura di Frosinone. In manette imprenditori, notai e il direttore della Banca popolare del Frusinate di Frosinone.
A cura di Natascia Grbic
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Maxi operazione della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato questa mattina a Frosinone: nove persone sono state arrestate e due interdette dall'esercizio della professione nell'ambito di un'inchiesta riguardo truffe nel settore delle aste giudiziarie e dell'erogazione del superbonus. Ventiquattro sono invece gli indagati a piede libero.

In carcere sono finiti gli imprenditori Angelo De Santis e Marino Bortoli. Ai domiciliari il direttore della Banca popolare del Frusinate di Frosinone Rinaldo Scaccia, il notaio Roberto Labate, Federico Labate, Luca Lazzari e Lino Lunghi, Paolo Baldassarra e Gennaro Ciccatello. Le accuse vanno, a vario titolo, dall'associazione per delinquere al falso, dalla truffa per erogazioni pubbliche al riciclaggio ed autoriciclaggio fino alla omessa dichiarazione, emissione di documenti e fatturazioni inesistenti ed indebite compensazioni d'imposte abusivo esercizio di attività di intermediazione finanziaria, infedeltà patrimoniale. In tutto sono stati sequestrati oltre dieci milioni di euro: quattro proverrebbero dal riciclaggio di denaro sporco, mentre oltre sei milioni di euro da unità immobiliari. Si tratta soprattutto di ville e appartamenti acquistati al centro di Roma.

Le indagini sono partite dall'intercettazione di un imprenditore ciociaro, già coinvolto in un traffico di stupefacenti, che spiegava a un interlocutore di come un amico faceva ‘affari' operando nel settore delle aste giudiziarie. I guadagni erano importanti soprattutto perché avrebbe goduto dell'appoggio del direttore generale di una banca. Le indagini si sono così ampliati, facendo venire alla luce un ‘mercato immobiliare inquinato‘, dove operavano almeno tre gruppi organizzati "che operavano sia nel settore delle truffe per il super bonus sia nella creazione di falsi crediti erariali e nella organizzazione di indebite compensazioni sia nel riciclaggio e nell'auto riciclaggio di rilevanti partite di nero sia nella esecuzione dei reati fiscali e societari presupposti dall'attività riciclatoria".

"Secondo la ricostruzione del GIP nella ordinanza custodiate le indagini accertavano efficacemente la struttura, le interrelazioni e le attività illecite che si muovono dentro ed intorno alla Banca oggetto di osservazione – dichiara la procura in una nota – si evidenziavano altresì le fittizie intestazioni di quote di molteplici società di capitali che costituiscono l'interfaccia necessario per l'illecito arricchimento di pochi con inquinamento del sistema finanziario legato ai mutui per la partecipazione alle aste giudiziarie immobiliari ed allo stesso mercato immobiliare degli opifici industriali dismessi, con continuate e costanti operazioni di riciclaggio mediante utilizzo di società cartiere e costanti operazioni fraudolente nei confronti dell'erario".

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