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Vigili, per la prima volta test fisici al concorso: “Siamo poliziotti mascherati da amministrativi”

Corsa, salto in alto e piegamenti saranno i test che dovranno superare gli aspiranti vigili urbani. In palio 500 posti. “Per Roma è una novità”, spiega a Fanpage Stefano Lulli, segretario dell’Ospol, “ma in altre zone d’Italia, soprattutto al nord, alcuni enti locali la inseriscono già da anni”. A preoccupare sono altri aspetti, come le tutele inferiori rispetto alle forze di polizia: equo indennizzo con soglia massima a 2 milioni e mancanza di una pensione privilegiata.
A cura di Alessandro Rosi
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Non era mai successo a Roma che una prova per il concorso dei vigili urbani prevedesse dei test fisici. "Corsa di 800 metri piani da compiersi nel tempo massimo di 4 minuti", è la prima che si legge nel bando. Poi "salto in alto di una altezza di 105 centimetri, da superarsi in un massimo di tre tentativi" e infine "15 piegamenti sulle braccia continuativi". Queste saranno le prove che sosterranno gli uomini, mentre per le donne i minuti per percorrere gli 800 metri aumentano a 5, i centimetri del salto in alto si abbassano a 90, mentre le flessioni saranno 7. Di agenti della municipale il Comune, con il nuovo bando, ne selezionerà 500. Tra gli intenti c'è anche quello di svecchiare il corpo: ora l'età media dei 6.000 agenti della municipale di Roma è di 53 anni.

Lulli (Ospol): "La tipologia contrattuale degli agenti della municipale non è idonea"

Se nella capitale non era mai avvenuto che ci fossero delle prove fisiche, in altre zone d'Italia sì. "Per Roma è una novità", spiega a Fanpage Stefano Lulli, segretario dell'O.S.Po.L. (Organizzazione Sindacale Polizia Locale), "ma in altre zone d’Italia, soprattutto al nord, alcuni enti locali la inseriscono già da anni". A preoccupare Lulli, però, sono altri aspetti. "La tipologia contrattuale degli agenti della municipale non è idonea", sottolinea il segretario dell'Ospol, "il nostro è un servizio che svolge tutti i compiti: sia in strada che in ufficio. Siamo poliziotti mascherati da amministrativi o amministrativi mascherati da poliziotti, a seconda di come la si vuole vedere". E anche le tutele, nel corso degli anni, si sono ridotte. "Nel 2011 il governo Monti, con il decreto salva Italia approvato il 6 dicembre 2011, aveva tolto l’equo indennizzo per la polizia locale, mentre per le forze di polizia era rimasto". Poi con la modifica introdotta dal dl 14/2017 è stato ripristinato. "Ma solo in parte", prosegue Lulli, "con un tetto massimo di 2 milioni di euro. Chi si trova fuori da questa soglia rischia molto". Ci sono poi tutele che non sono state proprio ripristinate. "La pensione privilegiata per l’agente vittima di un evento invalidante al lavoro", conclude Lulli, "non ce l'abbiamo più. E questo tutto questo ci porta a essere meno tutelati rispetto alle forze di polizia".

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