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Vigilessa picchiata dall’amante-collega: “Abbandonata a lavoro, molte non mi salutano più”

Il racconto della donna: “Quando lui mi stava strozzando, il giorno che poi ho deciso di rivolgermi alla polizia, ho capito che era una bestia e non un uomo. Alle donne che subiscono violenze consiglio di denunciare perché gli uomini violenti a un certo punto non ti ascoltano più”.
A cura di Enrico Tata
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Una vigilessa in servizio a Roma ha denunciato di essere stata picchiata dal collega-amante, che adesso dovrà rispondere dell'accusa di lesioni e minacce. La storia della donna è stata riportata sul quotidiano La Repubblica ma questo, ha raccontato al giornale la stessa vittima, le ha causato non pochi problemi al lavoro: "Molti colleghi non mi salutano più. Soprattutto colleghe, alcune di loro hanno figlie e gli auguro di non dovere mai patire quello che ho subito io. Soprattutto penso che le mie colleghe in tante occasioni si sono trovate a dovere soccorrere vittime di violenze. Sono stata accusata di avere chiamato addirittura io il giornale. Invece non è così".

La vigilessa ha raccontato ancora: "Oltre alla terribile esperienza di avere incontrato un uomo che mi ha maltrattata, minacciata e ferita, ho anche dovuto subire un comportamento che mi ha fatto decidere di andare via dal posto dove lavoravo da anni".

Ha dichiarato che denuncerebbe di nuovo il suo amante: "Quando lui mi stava strozzando, il giorno che poi ho deciso di rivolgermi alla polizia, ho capito che era una bestia e non un uomo. Alle donne che subiscono violenze consiglio di denunciare perché gli uomini violenti a un certo punto non ti ascoltano più. Lui aveva un’espressione che non era umana. Bisogna rivolgersi alle forze dell’ordine e alle procure per salvarsi la vita".

Stando a quanto ricostruito da La Repubblica, la denuncia è arrivata dopo l'ennesima aggressione. Di solito avvenivano a bordo dell'automobile di servizio, durante il turno di lavoro che svolgevano insieme. Una volta, addirittura, è stata costretta a lanciarsi dall'automobile in corsa nella zona di Castel Sant'Angelo per evitare di essere picchiata.

L'ultimo fatto, quello più grave, è avvenuto quando l'uomo, al culmine dell'ennesimo litigio, ha provato a strozzarla. Lei si è rivolta al pronto soccorso e le ferite riportate sono state valutate con cinque giorni di prognosi per contusioni. Come detto, il collega dovrà rispondere delle accuse di lesioni e minacce aggravate.

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