Vigile del fuoco si ammala di legionella e finisce in rianimazione: chiusa la caserma
"Il Tuscolano 2 è una catastrofe. Il problema igienico delle caserme dei vigili del fuoco è importante e riguarda tutta Roma". A parlare a Fanpage.it è Costantino Saporito del Coordinamento Nazionale di Usb Vigili del Fuoco. Un pompiere in servizio alla sede di via Scribonio Curione della Tuscolana 2 di Roma è finito in rianimazione dopo aver contratto la legionella. L'uomo si sarebbe ammalato proprio sul luogo di lavoro. La caserma è stata chiusa in via cautelativa dal 23 marzo e i, colleghi, sono stati trasferiti nella sede di La Rustica. Si presenta così un problema di pronto intervento nella zona di copertura del Tuscolano.
"Siamo lasciati soli: il rapporto tra la dirigenza e la base operativa è completamente scollato. Abbiamo fatto presente più volte all'amministrazione comunale, che conosce benissimo la situazione di disagio che riguarda noi lavoratori. Roma è uno dei comandi più grossi d'Italia, ma non riesce a gestire la gestione delle sedi, che sono sempre più fatiscenti", ha dichiarato il rappresentante nazionale dell'Usb Vigili del Fuoco.
La denuncia del sindacato: "Topi in caserma"
Nessuna pulizia nelle caserme di Roma. La ricostruzione di un ambiente sano e civile sui luoghi di lavoro dei vigili è fondamentale, così come una nuova gestione delle sedi dei Vigili del Fuoco a Roma. Abbiamo sollevato da tempo il problema del Tuscolano 2, vittima di un sistema che viene spinto da destra a sinistra senza una soluzione, un centro nevralgico che dovrebbe coordinare tutte le squadre della regione Lazio. La legionella come tante altre cose sono una catena che rappresenta un disastro all'interno del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e noi come sindacato siamo stati gli unici a denunciarlo", ha denunciato Saporito.
Racconta il dirigente sindacale come la situazione altrove non sia migliore: "Se andiamo nel quartiere di Prati le condizioni igieniche sono terribili ma questo è il risultato di aver fatto diventare i comandanti dei manager che guadagnano sulle spalle dei lavoratori. Il problema igienico non è mai risolto e riguarda anche le colonie di ratti che sono presenti sia nella sede di Prati così come in quella di Capannelle".