Vicolo di Santa Passera a Roma: perché si chiama così
Vicolo di Santa Passera a Roma è una viuzza stretta, proprio a ridosso dell'ansa del fiume, che si snoda per qualche centinaio di metri al quartiere Portuense e all'inizio di via della Magliana. Ma a cosa deve il nome questa strada con uno dei toponimi più curiosi della capitale? È presto detto: all'omonima chiesa di Santa Passera che si trova sulla strada. Ovviamente sul calendario non si trova nessuna Santa Passera, ma il luogo di culto è arrivato a chiamarsi così dopo una lunga gestazione nella lingua e nell'accezione popolare, fino ad avere lo stesso nome con cui si indica nel romanesco del Belli gli organi genitali femminili.
La chiesa di Santa Passera, così come la vediamo oggi, è il risultato di un ampliamento avvenuto nel XIV secolo di una chiesa romana edificata nel V secolo, che a sua volta sorgeva sopra i resti di un cripta e di un mausoleo risalenti a tre secoli prima. Così come le architetture e i culti si stratificano nella Città Eterna, così anche la lingua. Sembra infatti che Santa Passera sia il risultato di un lento processo di corruzione dell'originario nome della chiesa, dedicata all'Abate Ciro, so è ipotizzato secondo questa sequenza: Abbaciro, Appaciro, Appacèro, Pà cero, Pà cera, Passera, Già in alcuni documenti del 1300 la chiesa è indicata con questo nome.
Nel V secolo qui trovarono dimora le spoglie dei due santi alessandrini, Ciro e Giovanni, come testimoniata dall'iscrizione che recita: "Qui risplendono i santi corpi di Ciro e Giovanni che un giorno la grande Alessandria dette a Roma". È ancora visitabile la cripta dove i resti sarebbero stati contenuti, che si trova al piano inferiore dell'edificio di culto risalente all'inizio dell'epoca medioevale. Lontana dai classici itinerari turistici, la Chiesa di Santa Passera non è priva di fascino e interesse. Curiosità: qui furono girate alcune scene del film con Totò di Pier Paolo Pasolini Uccellacci e Uccellini.