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“Vicini serpenti”, record di liti nella Capitale: un romano su tre discute spesso con i condomini

Roma è la città dove si litiga di più tra vicini per la gestione degli animali domestici, tra escrementi e disturbo. Problematici anche i rumori molesti e comportamenti ritenuti “non opportuni”.
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“Tieni i tuoi amici vicino… ed i tuoi nemici ancora più vicino”. Ormai chiunque conosce questo detto, ma se non gli avessimo mai dato la corretta interpretazione? E se quel “vicino” facesse letteralmente riferimento alla minima distanza che ci separa dai nostri dirimpettai? In quest’ottica, i nemici sarebbero eccome vicini: sarebbero i nostri condomini. È la fotografia scattata dall’indagine Unipol elaborata da Ipsos: all’interno dei palazzi romani infatti si discute, molto di frequente e per gli argomenti più disparati. E i nostri vicini – come certe, spaventose notizie di cronaca ci ricordano abbastanza spesso – diventano realmente nostri avversari. A Roma, più di un residente su tre discute abitualmente con i condomini: tra i motivi, al primo posto rumori molesti, comportamenti sgraditi e “parcheggio selvaggio”.

Roma la seconda città più litigiosa

La vita condominiale nella Capitale non è esattamente tutta amore e cortesie, anzi: Roma si piazza agli ultimi posti sia per quantità che per “qualità” delle relazioni tra dirimpettai. È molto alto il numero di chi dichiara di non avere rapporti con i vicini – cifra che si riduce tra i giovani – ma tra quelli che lo fanno, un romano su tre ci litiga abitualmente. I motivi? Nella maggior parte dei casi i rumori molesti o in orari giudicati non appropriati.

Dopo la generica categoria dei “comportamenti sgraditi”, al secondo posto, compaiono gli animali domestici. A Roma la gestione di cani, gatti e persino i pappagalli risulta particolarmente problematica: una lite su cinque scoppia per questo motivo (mentre la media nazionale è del 14%). Rumori nel pieno della notte, escrementi lasciati in giro e sporcizia, qualsiasi pretesto è buono per guardarsi male e iniziare una discussione.

Amministratori di condominio? No, grazie

Uno dei pochi elementi che potrebbe mettere d’accordo le persone che vivono nello stesso palazzo, paradossalmente, è l’insoddisfazione dimostrata verso gli amministratori di condominio: il loro operato non è ritenuto “abbastanza” da oltre il 40% dei romani. Di conseguenza, forti critiche sono espresse in merito alle riunioni di condominio: i romani sembrano essere abbastanza presenti, ma senza averne una buona considerazione. Più di un condomino su due non è soddisfatto, mentre c’è addirittura chi propone di svolgerle da remoto: che sia un’occasione in meno per vedere vicini non proprio simpatici?

I precedenti di cronaca

D’altronde che i rapporti tra condomini romani non fossero tutti rose e fiori era intuibile leggendo le notizie di cronaca delle ultime settimane: la più recente, il 30 luglio, quando un 36enne soprannominato “Er Mutanda” ha sparato al vicino di casa 25enne perché, a suo dire, teneva il volume della musica troppo alto di domenica mattina. Risale invece a inizio luglio l’aggressione mortale con calci, pugni e una mazza da baseball ai danni di un 60enne residente a Casal Lumbroso, al culmine di una lite condominiale scoppiata per futili motivi.

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