Via Niccolò Piccolomini e l’illusione ottica del Cupolone di San Pietro
Sulla maggior parte delle guide turistiche cartacee che indicano le bellezze di Roma da visitare, è illustrata una strada residenziale, che in realtà non ospita nessun edificio caratteristico. Si tratta di via Niccolò Piccolomini, situata nel quartiere Aureliano della Capitale. La sua particolarità è il belvedere che affaccia sulla maestosa cupola di San Pietro. Se si percorre la strada, in entrambi i sensi, si assiste ad uno spettacolo mozzafiato (e perfetto se si vuole fare colpo al primo appuntamento). Un gioco di prospettive suggestivo. Basta che l'osservatore si posizioni all'inizio della strada, dal lato opposto rispetto a San Pietro. Da fermo, il "cupolone" si staglierà maestoso. Man mano che ci si avvicina (a piedi, in macchina o in scooter) qualcosa cambia. L'occhio vedrà l'edificio rimpicciolirsi sempre di più. E il gioco si ripete in modo inverso se si torna indietro: allontanandosi dal belvedere la cupola diventerà sempre più grande. Non c'è nessun mistero dietro questo spettacolo mozzafiato. Si tratta semplicemente di un'illusione ottica.
È tutto un gioco di prospettive
Proprio come un qualsiasi effetto ottico, l'osservatore percepisce qualcosa che in realtà non è reale: l'ingrandimento o il restringimento della cupola di San Pietro. Perché succede questo? dipende tutto dal modo in cui l'occhio umano, o meglio il cervello, tende a ricostruire gli oggetti che ha davanti a se. Ripartendo dall'inizio, quando l'osservatore si trova nel punto più lontano dal belvedere, l'occhio assimila l'immagine della cupola circondata da una serie di edifici e alberi, posizionati su entrambi i lati della via, che le fanno da cornice e la isolano dallo sfondo. Quando l'osservatore si avvicina al belvedere, ecco che la prospettiva cambia: passo dopo passo i palazzi e tutto il resto vengono superati e attorno alla calotta compare di nuovo il cielo della Capitale. Sembra che San Pietro si allontani da chi l'osserva, divenendo sempre più piccola.