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Verdone al campo del Trastevere: “Manca la poesia nel calcio, non ci sono più bandiere come Totti”

L’attore romano Carlo Verdone al campo del Trastevere Calcio, tra aneddoti e la passione per il calcio: “Da ragazzino quando facevamo ‘sega’ a scuola venivamo qua a giocare”.
A cura di Redazione Roma
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Carlo Verdone ha partecipato oggi a un evento al campo di via Vitellia del Trastevere Calcio, la squadra del rione fondata addirittura nel 1909. L'occasione la posa di un'opera artistica in travertino, che racconta la storia della squadra ed è formata da cinque lastra. A realizzarla lo scultore Alessandro Virgulti sui disegni di Anna Legge.

L'opera è stata scoperta alla presenza di Carlo Verdone, nella sede social del club strapiena di amici, tesserati, giocatori. Con l'occasione l'attore ha raccontato il suo rapporto con quel campo di calcio, oggi chiamato "Trastevere Stadium". Verdone ha raccontato il suo rapporto con il campo di via Vitellia (abitava con la famiglia a cinquecento metri, nel quartiere di Monteverde Vecchio) e alcuni dei suoi famosi anedotti.

"Quando facevo ‘sega' a scuola a scuola, venivo in questo campo con i miei amici e il custode, dietro il pagamento di una piccola tassa, ci faceva giocare un'oretta . Mio figlio, da piccolo, ha disputato le sue prime partite di pallone proprio qui, e il suo primo gol fu uno dei momenti più belli della mia vita", ha raccontato Verdone.

L'attore poi ha espresso un po' di nostalgia per "quel calcio", e qui tiri a pallone. Un gioco che "aveva molta più poesia, che adesso purtroppo si è persa: bisogna essere un po' nostalgici". La ragione? "Il calcio è divenuto troppo un business". E il problema non sarebbe solo la poesia che manca, ma anche l'assenza di grandi campione che siano anche grandi bandiere: "Bisogna iniziare dai giovani, altrimenti le bandiere come i Totti, i Del Piero, i D'Amico non ci saranno più, ed è doloroso, perché quei giocatori sono il motore della squadra".

All'evento il Presidente del Trastevere, Pier Luigi Berruti, ha raccontato come da qua passasse spesso anche Pier Paolo Pasolini: Come si sa, era un grande appassionato di calcio, appena poteva correva a giocare. Purtroppo al giorno d'oggi personaggi del genere mancano".

Ma nonostante la poesia non manchi da queste parti, così come i ricordi e la storia, il campo del Trastevere è troppo piccole per le sue necessità e i suoi tifosi. Così il Presidente ha annunciato: "Con il sindaco Gualtieri stiamo lavorando per un impianto da 2500-3000 posti a Bravetta . Il percorso è più o meno allo stesso punto di quello raggiunto dalla Roma per il suo stadio: teniamo le dita incrociate".

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