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Verdini rischia il processo per indagine su commesse in Anas, il figlio Tommaso patteggia 2 anni

Tommaso Verdini ha patteggiato a due anni e nove mesi nell’ambito di un’inchiesta in merito a presunte irregolarità nell’affidamento di commesse dell’Anas. Chiuse le indagini sul padre, Denis Verdini, che ora rischia il rinvio a giudizio.
A cura di Enrico Tata
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L'ex parlamentare Denis Verdini rischia il processo e il figlio Tommaso ha patteggiato a due anni e nove mesi. Entrambi sono coinvolti nell'indagine della procura di Roma in merito a presunte irregolarità nell'affidamento di commesse dell'Anas. Nel caso di Verdini junior il gup ha dato l'ok alla richiesta di conversione della pena ai lavori di pubblica utilità. Il giudice ha inoltre ratificato il patteggiamento a un anno e nove mesi, pena sospesa, per l'imprenditore Angelo Ciccotto. I pm hanno contestato, a vario titolo, i reati di corruzione e turbativa d'asta. Nel procedimento, Anas si è costituita parte civile.

La procura di Roma ha inoltre chiuso il filone di indagine che riguarda Denis Verdini. L'atto di conclusione è stato notificato alcune settimane fa ed è stato depositato oggi nel corso dell'udienza. All'ex parlamentare, gli inquirenti contestano il reato di corruzione in concorso.

Secondo i pm, alcuni indagati avrebbero accettato "la promessa di utilità" da parte di Denis Verdini e del figlio Tommaso, che in sostanza consistevano "nel loro intervento e raccomandazioni in sedi politiche e istituzionali per la conferma in posizioni apicali di Anas o comunque la ricollocazione in ruoli apicali ben remunerati di organismi di diritto pubblico".

L'inchiesta riguarda la società Inver srl di Tommaso Verdini e Fabio Pileri. Secondo i pm, i soci della Inver avrebbero promesso raccomandazioni in sedi politiche per i dipendenti di Anas finiti anche loro nel registro degli indagati. Ognuno aveva il suo tornaconto: informazioni riservate per i clienti di Verdini, denaro per la Inver e appoggio per avanzamenti di carriera per i dirigenti Anas.

Per i pm un ruolo fondamentale sarebbe stato svolto proprio da Denis Verdini: grazie ai suoi trascorsi politici, infatti, avrebbe potuto garantire ai dirigenti Anas favori e avanzamenti di carriera. Per gli inquirenti Verdini era un socio di fatto della società del figlio e avrebbe percepito in nero una parte delle somme ricevute dalla Inver. Inoltre era lui a decidere la strategia generale della società. Nelle intercettazioni, ancora, più volte Tommaso Verdini fa riferimento a 20mila euro da corrispondere in nero ogni mese al ‘quarto socio'. Secondo gli inquirenti il quarto socio sarebbe proprio il padre, definito mente e supervisore della strategia Inver.

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