Ventiquattromila firme per aiutare Cristina: ostaggio delle buche a San Basilio
"Mi chiamo Cristina Coda e sono una ragazza disabile fisica in carrozzina". Comincia così la petizione lanciata su Change.org per il rifacimento del manto stradale di via Alberto Enrico Folchi, diventata virale al punto da raccogliere ventiquattromila firme in pochi giorni.
Cristina, 34 anni, abita in via Alberto Enrico Folchi, all'estrema periferia di San Basilio, nel quadrante nord-est della Capitale. Una strada lunga appena qualche decina di metri che costeggia il parchetto del quartiere, un prato a tratti incolto, qualche albero e le – poche – giostre per i bimbi dei palazzoni che svettano tutt'intorno. Niente di strano, un normale paesaggio da periferia romana: a rendere tutto più problematico, però, le buche e le crepe sull'asfalto, le erbacce ai lati della strada e l'immondizia accatastata con incuria perfino sui marciapiedi.
Per Cristina tutto questo si è trasformato in un vero incubo, visto che da sola non riesce più a uscire di casa per colpa di tutti quegli ostacoli: "Se il marciapiede fosse libero e la strada percorribile io potrei muovermi senza dover continuamente chiedere aiuto alla mia famiglia, agli amici, ai vicini di casa o ai passanti che mi incontrano sulla carrozzina, incastrata nelle buche o impantanata sulle erbacce che mi impediscono di fare manovra", ha raccontato al Corriere della Sera.
Un'odissea quotidiana, culminata più volte in cadute o incidenti a causa della strada dissestata o dell'ammasso di rifiuti che le impediscono di procedere serenamente. Da qui la scelta di lanciare una petizione online: "Questa raccolta firme ha l'obiettivo di sollecitare il Municipio a ripristinare con urgenza il manto stradale di via Alberto Enrico Folchi. Le buche presenti creano problemi seri a me, a mamme con bambini in carrozzina e a motorini che percorrono la strada”.
"Serve un intervento profondo"
Con coraggio e intraprendenza, Cristina si fa portavoce di un problema che però, in zona, non è soltanto il suo: "Nella mia scala siamo quattro persone con disabilità diverse, tutte alle prese con le difficoltà di dover affrontare giornalmente le buche in questione". Già in passato Cristina aveva denunciato il problema, ma le buche tappate in estate sono tornate a rappresentare un problema con la pioggia delle scorse settimane.
"Serve un intervento serio e profondo sul manto stradale" continua Cristina, che non nasconde la felicità per il grande risultato raggiunto: "È la prima petizione che faccio in vita mia, spero davvero che serva ad alzare l'attenzione sulla questione, per me e l'intero quartiere: intanto 24 mila firme sono tante! Non me l'aspettavo".