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Blitz degli anarchici a Roma, venti incappucciati devastano l’Appio Latino

Una utente sul gruppo Facebook ‘Quartiere Appio-Latino Tuscolano’ ha parlato di “venti vandali incappucciati” che hanno agito tra via Latina, via Macedonia e piazza Roselle.
A cura di Enrico Tata
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Cassonetti rovesciati e incendiati, bancomat distrutti. Vandali in azione nel quartiere Appio Latino di Roma tra via Macedonia, via Latina e piazza Roselle nei pressi del parco della Caffarella. I responsabili sarebbero alcuni ragazzi, che avrebbero agito in gruppo. Sulle pagine Facebook del quartiere, i residenti hanno riferito di aver sentito diverse esplosioni nella notte tra sabato e domenica. Sul posto sono arrivati vigili del fuoco e agenti della polizia di Stato, che confermano di aver effettuato un intervento per alcuni cassonetti rovesciati e distrutti dalle fiamme.

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Su Facebook residenti parlano di "venti vandali incappucciati"

Una utente sul gruppo Facebook ‘Quartiere Appio-Latino Tuscolano' ha parlato di "venti vandali incappucciati" che hanno agito tra via Latina, via Macedonia e piazza Roselle. Nelle immagini postate dalla signora si vedono cassonetti rovesciati e alcuni bancomat distrutti, con vetrine gravemente danneggiate. Le indagini per risalire ai responsabili dei fatti sono tuttora in corso e decisive saranno, probabilmente, le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza installate in zona e anche e soprattutto quelle di sorveglianza che si trovano all'interno degli istituti bancari. "Erano completamente coperti sul volto tutti incappucciati", scrive un'altra utente, sottolineando il fatto che quindi sarà complicato riuscire ad identificarli.

Un signore invece ha raccontato: "Io li ho visti mentre risalivo via Macedonia, erano in mezzo alla strada, ho immediatamente cambiato direzione e chiamato il 113, ma sono riuscito a parlare con la polizia solo dopo quasi cinque minuti".

Si tratta di un blitz anarchico

Nei pressi delle banche sono comparse scritte in favore dell'anarchico Alfredo Cospito, in carcere al 41 bis e da due mesi in sciopero della fame. Si tratta del primo anarchico detenuto in regime di carcere duro.

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