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Ventenne spinge le coetanee a prostituirsi: tra i clienti dirigenti sportivi e giovani calciatori

Emergono chat e a quali ambienti appartenevano i clienti che partecipavano al giro di prostituzione messo in piedi da un ventenne, il quale aveva spinto alcune coetanee della Roma bene a intrattenere rapporti sessuali per soldi.
A cura di Alessia Rabbai
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C'erano anche dirigenti sportivi e giovani calciatori tra i clienti facoltosi delle giovani della Roma bene che si prostituivano tra l'Infernetto e Ostia e gli hotel di lusso da Trastevere a Prati. Il ventenne condannato a due anni di reclusione per sfruttamento alla prostituzione si occupava di trovar loro gli uomini con i quali intrattenere rapporti sessuali in cambio di denaro. A lui di quei mille euro a prestazione ne andavano la metà, questi erano gli accordi. Per rendere le ragazze ancora più "appetibili" e far loro "pubblicità" aveva creato un catalogo che i clienti potevano consultare per scegliere la ragazza con la quale volevano trascorrere l'appuntamento a luci rosse. A riportarlo La Repubblica, che cita anche alcuni estratti delle chat e svela a quali ambienti appartenevano gli uomini che facevano parte del giro di prostituzione che i ragazzi poco più che maggiorenni amanti della trasgressione avevano messo in piedi all'oscuro delle famiglie.

Tra i clienti anche giovani calciatori e dirigenti sportivi

L’inchiesta sul giro di prostituzione delle ragazze della Roma bene è scattata da un’indagine sullo spaccio tra Dragona e Acilia gestito da un gruppo, con cui il ventenne era in contatto. Tra gli uomini che intrattenevano rapporti sessuali con le ragazze c'erano non solo giovani calciatori, ma anche dirigenti delle squadre del litorale. La cifra ammontava a mille euro. Tra le giovani che si prostituivano c'era anche la ex fidanzata del ragazzo, il cosiddetto "protettore" che si occupava di organizzare gli incontri.

Il ventenne protettore e promoter del giro di prostituzione

Ragazze e clienti una volta concordato il tutto si vedevano nei locali del litorale romano e negli alberghi di lusso della Capitale. Dalle chat è emerso che il ventenne gestisse il giro. Non solo cercava i clienti e concordava gli appuntamenti, ma controllava le ragazze attraverso l'app Life360, per accertarsi dei loro spostamenti. Dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza è emerso che gli annunci venivano pubblicati online sui siti d'incontri con il nickname "Asia". Sulle pagine dei portali compariva il suo numero di cellulare per gestire i rapporti con i clienti, i quali potevano chiamarlo comodante per chiedere informazioni su tariffe, ragazze disponibili e luoghi. Ad accelerare il lavoro dei finanzieri è stato il fatto che in un caso il ragazzo ha pubblicato inoltre una sua foto e quella della sua auto.

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