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Nuove regole per affitti brevi, Airbnb e hotel a Roma, Veloccia: “Il centro storico va tutelato”

Intervista all’assessore all’Urbanistica di Roma, Maurizio Veloccia sulle Norme tecniche attuative del Piano regolatore generale: nuove regole per affitti brevi, hotel e tutela del centro storico contro lo spopolamento.
A cura di Enrico Tata
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L'Assemblea capitolina la delibera che modifica le Norme tecniche attuative del Piano regolatore generale di Roma. L'assessore capitolino all'Urbanistica, Maurizio Veloccia, ha spiegato a Fanpage.it le novità introdotte dal provvedimento, che si fonda su cinque principi cardine: favorire la trasformazione e la riqualificazione delle aree già urbanizzate, bloccare il consumo di suolo agricolo, favorire il ritorno della residenzialità in centro, favorire lo sviluppo di housing sociale e sbloccare l'attuazione dei programmi di riqualificazione urbanistica delle periferie.

In generale, quali sono i cardini e gli obiettivi della modifica alle norme tecniche attuative del piano regolatore e perché era necessario intervenire?
Le modifiche erano indispensabili perché dal 2008, anno di approvazione del Piano Regolatore, sono trascorsi 16 anni, durante i quali sono intervenute numerose novità normative, sia a livello nazionale che regionale. Il primo obiettivo è stato quindi adeguare il Piano alle nuove norme. Inoltre, abbiamo effettuato una sorta di “manutenzione straordinaria” per analizzare il funzionamento degli strumenti scelti all’epoca, valutando dove fossero efficaci e dove meno. È stato importante intervenire anche perché in questi vent’anni sono cambiate sensibilità, necessità e abitudini dei cittadini. Pensiamo, ad esempio, all’impatto del post-Covid, che ha trasformato interi quartieri e lasciato molti edifici abbandonati. Questo richiedeva un ripensamento complessivo della città.

In cosa consiste questo aggiornamento delle norme?
Non stiamo rifacendo un nuovo Piano perché i principi ispiratori del 2008 sono ancora validi, come la salvaguardia del sistema ambientale e la tutela del centro storico, che include anche molti quartieri ottocenteschi e novecenteschi. Tuttavia, dobbiamo affrontare nuove sfide. Se il Piano ha fermato l’espansione della città, ora dobbiamo accelerare la riconversione del patrimonio edilizio esistente, rigenerare quartieri e valorizzare la città costruita. Un concetto centrale è lo stop al consumo di suolo: l’agro romano non sarà più intaccabile, e le norme lo rendono esplicito.

Entriamo nel dettaglio dell’agro romano. Non ci saranno più costruzioni in quelle aree?
Con queste modifiche scriviamo nero su bianco che i terreni del sistema agricolo non potranno più essere convertiti in aree edificabili. È un messaggio chiaro, anche in risposta a proposte del passato, come quella di trasformare oltre 60 aree agricole in zone residenziali dell'era Alemanno. Con queste nuove regole, escludiamo definitivamente queste ipotesi dal Piano Regolatore.

Un altro tema centrale è la tutela del centro storico. Ci saranno novità sugli affitti brevi e le attività commerciali?
Per noi tutela significa diversi interventi. Ad esempio, stiamo eliminando alcuni vincoli che ormai risultano superati, come i limiti troppo restrittivi sulle dimensioni degli esercizi commerciali o il tetto massimo di 60 posti letto per gli alberghi. Queste regole, nate con l’intento di salvaguardare la residenzialità, hanno finito per favorire fenomeni come l’espansione incontrollata degli affitti brevi e degli Airbnb.

Proprio sugli affitti brevi vogliamo intervenire con un regolamento comunale, in attesa di una legge nazionale. L’obiettivo non è penalizzare questo settore, che rappresenta una parte importante dell’economia cittadina, ma governarlo per evitare che interi quartieri siano snaturati. Oggi ci troviamo con condomini dove quasi tutti gli appartamenti sono trasformati in strutture ricettive. Questo rischia di compromettere la vita quotidiana di molti quartieri.

Come si pensa di evitare che il centro storico diventi una sorta di “parco a tema” per turisti?
Le strategie devono essere molteplici. Serve una regolazione degli affitti brevi, certo, ma anche restituire vivibilità ai quartieri: trasporti pubblici accessibili, luoghi di aggregazione, esercizi commerciali di prossimità, spazi per parcheggiare e piazze vivibili. È importante anche incentivare un turismo più distribuito, che non si concentri esclusivamente nel cuore della città. Ad esempio, ci sono aree straordinarie come Ostia Antica che meriterebbero di essere maggiormente valorizzate. Inoltre, sarà fondamentale rafforzare i controlli per garantire il rispetto delle norme, punendo chi opera abusivamente.

Alcuni hanno criticato la rimozione del limite dei 60 posti letto per gli alberghi, sostenendo che potrebbe favorire la nascita di grandi strutture di lusso e di mega fast food nel centro storico. Come risponde a queste critiche?
Questa è una polemica infondata. Intanto, sui grandi fast food non c’è alcun pericolo, perché le attività di somministrazione sono già regolamentate da norme specifiche sul commercio. Non è possibile, da un punto di vista urbanistico, realizzare mega fast food senza rispettare i limiti già previsti. Paradossalmente, con le nuove norme fissiamo un tetto massimo di 1.000 metri quadrati per queste attività, quando oggi non esisteva alcun limite. Quindi, è una fake news.
Per quanto riguarda gli alberghi, il limite di 60 posti letto era ormai superato dai fatti. Quella regola, introdotta per salvaguardare la residenzialità, non ha raggiunto il suo obiettivo: i palazzi non sono stati trasformati in alberghi, ma in case vacanze. La rimozione di quel vincolo non favorirà la nascita di “mega hotel”, ma piuttosto una concorrenza più equa e un innalzamento della qualità dell’offerta ricettiva.

Un tema cruciale è anche l’housing sociale. Come si affronta la questione dell’emergenza abitativa?
Roma, come molte grandi città italiane ed europee, deve affrontare il problema della casa a prezzi accessibili. Per questo abbiamo introdotto formalmente il concetto di housing sociale nel Piano Regolatore, cosa che prima non c’era. Sarà possibile realizzare alloggi per studenti, anziani o a canone calmierato in tutta la città, anche in aree destinate a servizi generali. Inoltre, stiamo prevedendo convenzioni con Roma Capitale per garantire canoni accessibili. Tuttavia, servono risorse nazionali per incentivare queste operazioni. Non possiamo permetterci che questa emergenza resti irrisolta.

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