Variante Omicron, D’Amato: “Se è così pericolosa servono misure internazionali, non regionali”
"La pandemia corre sulle gambe dei non vaccinati, il 75% dei pazienti in area medica e terapia intensiva sono non vaccinati. Abbiamo ancora circa 400mila cittadini che non hanno ricevuto la prima dose. Il super green pass aiuta, perché negli ultimi giorni c'è stata una corsa alle somministrazioni". A parlare a Fanpage.it è l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato. I casi nel Lazio stanno aumentando, con un picco ieri di oltre 1500 contagi. I ricoveri, anche se lentamente, stanno aumentando. Dal 6 dicembre nelle aree a rischio assembramento vi sarà l'obbligo di mascherina anche all'aperto, e non è escluso – se l'incidenza dovesse aumentare ancora – che il Lazio entri in zona gialla. Senza contare il timore che la variante Omicron arrivi in Italia. Per questo il numero delle persone non vaccinate preoccupa le autorità politiche e sanitarie. "Abbiamo superato le 9 milioni e 200mila somministrazioni – continua D'Amato – e raggiunto l'88% della popolazione over 12 con doppia vaccinazione. Per quanto riguarda le terze dosi, in una prima fase le adesioni erano di circa la metà delle persone che avrebbero dovuto riceverla, mentre adesso sono sostanzialmente allineate".
Variante Omicron: "Chiesto a Johannesburg di conoscere sequenziamento"
Negli ultimi giorni si parla molto della variante Omicron, proveniente dal Sudafrica. Una mutazione che spaventa e che è stata classificata dall'Oms come ‘pericolosa'. Al momento in Italia non è ancora arrivata, e il primo caso in Europa è stato registrato in Belgio. "Attraverso lo Spallanzani abbiamo chiesto all'omologo istituto di Johannesburg di conoscere il sequenziamento per capire qual è la tipizzazione di questa variante e la sua eventuale pericolosità – spiega D'Amato – è chiaro che se fosse un elemento, come sembra, da tenere sotto controllo, devono scattare misure di carattere internazionale, non solo a livello regionale. Nel Lazio abbiamo un contact tracing importante, anche se a volte non c'è una collaborazione piena da parte dei cittadini. I positivi evitano di dire l'albero dei contatti che hanno avuto ai nostri operatori, e questo per noi è un elemento di grande criticità".