Vandalizzato il murales dedicato da Laika alla medaglia d’oro nella pallavolo: Egonu diventa “bianca”
Il poster della street artist Laika era apparso davanti la sede del Coni, a Roma, nella notte del 12 agosto. Dedicato alla vittoria dell'oro olimpico della squadra femminile di pallavolo alle Olimpiadi di Parigi, rappresentava Paola Egonu con la divisa azzurra e la medaglia al collo, schiacciare una palla con su scritto "stop racism" e "stop hate". Un riferimento alle polemiche di cui è stata oggetto in particolare Egonu negli ultimi anni e anche subito dopo il trionfo. L'opposta della nazionale è italiana, è italiana la compagna di squadra Miriam Sylla, ma per troppi il colore della sua pelle non va bene per rappresentare i colori della nazionale ai vertici delle competizioni sportive. Nelle ore successive una passante, armata di pennarello nero, ha colorato le braccia della campionessa, facendole tornare nere. Nelle storie Instagram Laika ha commentato il gesto: "Mi fate commuovere".
La street artist Laika: "Credo in un futuro di rispetto dei diritti umani"
"Credo in un futuro di inclusività, di accoglienza e di rispetto dei diritti umani. Essere rappresentat* da atlete come Paola Egonu, Myriam Sylla, Ekaterina Antropova è un onore. Vederle con la medaglia più preziosa dei giochi olimpici al collo, mentre cantano commosse l’inno italiano è una gioia immensa. Dedico questo poster a tutti gli Italiani non riconosciuti come tali dal nostro stato", aveva scritto Laika su Instagram per spiegare il senso del suo lavoro. Un messaggio che evidentemente a qualcuno non è piaciuto visto che nottetempo ignoti hanno vandalizzato il poster, cancellando il messaggio antirazzista sul pallone e cancellando la pelle nera di Egonu con una bomboletta rosa.
Subito dopo la vittoria hanno fatto discutere le parole dell'eurodeputato leghista Roberto Vannacci: "Sono estremamente contento che la squadra femminile di pallavolo abbia vinto questo oro: è un oro memorabile, complimenti a tutte le nostre atlete, a tutte le donne che ci hanno portato sul podio. Egonu? Sono contentissimo, non ho mai messo in dubbio le sue capacità prestazionali o la sua italianità, ho solo sostenuto che ha origini non italiane ben visibili. Rinnovo i miei complimenti a tutta la squadra". Ma anche quelle del giornalista Rai Bruno Vespa, che in un tweet aveva parlato di "integrazione vincente".
A commentare lo sfregio al murales di Paola Egonu anche il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca: "Voglio esprimere la solidarietà di tutta la Regione Lazio alla nostra campionessa azzurra Paola Egonu per l’intollerabile atto vandalico ai danni dell’opera che la ritrae – si legge in una nota – Un gesto indegno e vile contro la figura di una grande donna, i cui meriti sportivi si assommano a quelli umani".
Le reazioni all'atto vandalico: il sindaco Gualtieri
"L'atto di vandalismo sull’opera che ritrae Paola Egonu è semplicemente una vergogna, un vile insulto ad una grande italiana che ha portato in cima al mondo i colori del nostro Paese e ad un'artista impegnata contro la xenofobia – ha commentato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri con una nota – È triste constatare come nel 2024 ci siano ancora razzisti prigionieri della propria ignoranza che pensano di poter riportare indietro le lancette della storia. Non succederà, ma dobbiamo essere sempre vigili a stroncare sul nascere ogni vigliacco tentativo di questo tipo".
Non ha tardato ad arrivare anche il commento di Elly Schlein, che ha affidato le sue parole a Facebook. "Il murale di Laika dedicato a Paola Egonu è stato vandalizzato. Il razzismo fa schifo e va contrastato – scrive – Per noi chi nasce o cresce in Italia è italiana o italiano e continueremo a batterci per cambiare la legge sulla cittadinanza. Solidarietà a Paola Egonu e a tutte le atlete della nazionale di volley, orgoglio italiano".