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Giacomo Matteotti, vandalizzato il monumento sulla Flaminia: compare la scritta “W Fascio”

A pochi anni dal centenario della morte è stato vandalizzato il monumento dedicato a Giacomo Matteotti sulla Flaminia, danneggiata la corona di fiori del Presidente della Repubblica. E compare la scritta: “W Fascio”.
A cura di Beatrice Tominic
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Il monumento a Matteotti vandalizzato sulla Flaminia.
Il monumento a Matteotti vandalizzato sulla Flaminia.

La corona di fiori del Presidente della Repubblica buttata a terra. La scritta nera sulla lastra chiara. "W fascio", si legge. Questa la situazione stamattina al monumento per Giacomo Matteotti a Riano, sulla Flaminia, costruito nel punto in cui è stato ritrovato cento anni fa, nell'agosto del 1924, il corpo del deputato, ucciso da una squadraccia fascista. Ed è proprio al fascio, invece, che inneggia la scritta comparsa sulla lastra chiara. Sopra quelli che sembrano scarabocchi. Sotto la rivendicazione politica del vile gesto.

Dopo la scoperta sono in molti i personaggi politici che hanno preso parola sull'accaduto. Fra loro anche il presidente del Lazio Francesco Rocca che ha annunciato la Regione si farà carico del restauro del monumento.

La denuncia sui social: "Giacomo Matteotti fa ancora paura"

Non appena appreso dell'accaduto, sono state condivise sui social network le immagini del monumento vandalizzato. "Questa mattina ci siamo svegliati con una triste notizia: il monumento a Giacomo Matteotti sulla Flaminia è stato vandalizzato, e con esso anche la corona di fiori del Presidente della Repubblica – scrive il Partito Democratico di Riano nella sua pagina ufficiale – Oltre a essere un oltraggio alla memoria dell'Onorevole Matteotti, brutalmente assassinato dai fascisti, è un oltraggio anche alla nostra Repubblica e alla libertà di espressione e pensiero, che l'attualità ci ricorda essere in pericolo".

Non hanno tardato ad arrivare la parole del sindaco di Riano, Luca Abbruzzetti che parla di un grave e vergognoso oltraggio alla memoria di un martire dell'antifascismo: "Quanto accaduto colpisce tutta la comunità di Riano da sempre legata al ricordo di Matteotti e alle battaglie da lui portate avanti allora e ancora attuali oggi. Come 100 anni fa ad alcuni vigliacchi, Giacomo Matteotti fa ancora paura".

Le reazioni della politica

Continuano ad arrivare le reazioni su quanto accaduto. Uno fra i primi a parlare è stato Mario Ciarla, capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio regionale del Lazio. "Si tratta di una violenza mossa dall'odio, ignoranza e codardia – scrive in una nota – Ma i valori per cui Matteotti e tutti gli antifascisti di ieri e di oggi si sono battuti e si battono non verranno piegati. Perché sono più forti di ogni violenza".

Sui fatti si è espressa anche la senatrice Cecilia D'Elia: "Ancora un vile atto vandalico, stavolta sul monumento in ricordo di Giacomo Matteotti, rapito e ucciso dalle squadracce fasciste. Un episodio gravissimo, a pochi giorni dalle commemorazioni istituzionali dei 100 anni dall'accaduto, che si aggiunge alla ennesima profanazione della tomba di Berlinguer denunciata ieri – spiega in una nota – Accade in un Paese attraversato da rigurgiti fascisti, che riportano la memoria alle pagine peggiori della storia nazionale. Il clima che si respira in queste settimane non si deve sottovalutare. Occorre reagire in difesa dei valori democratici e antifascisti".

Si aggiunge anche Claudio Marotta, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Regione Lazio, che condanna fermamente il gesto: "Dobbiamo denunciare le gravi responsabilità di certe persone che ancora inneggiano al fascismo. Il clima che si sta creando in questo Paese non è dei migliori con intolleranza, violenza e rigurgiti fascisti a prendere il sopravvento nella nostra quotidianità".

Su X si è espressa invece Anna Ascani, vicepresidente della Camera: "Certi uomini fanno paura anche da morti. Dopo Berlinguer, oggi Matteotti: atti di vandalismo vigliacchi – scrive – Colpire i simboli, per colpire i valori. Tra rigurgiti fascisti e ripetuti episodi di intolleranza soffia un vento allarmante. Noi non lasceremo campo libero".

Le reazioni dalla Regione Lazio

A qualche ora dalla scoperta, arriva anche una nota da parte della consigliera regionale Michela Califano: "Lo sfregio al monumento di Giacomo Matteotti a Riano dimostra, semmai ce ne fosse bisogno, che siamo di fronte a un rigurgito che gli atteggiamenti di questo Governo nazionale e regionale rischiano di fomentare. Serve una dura condanna da parte delle istituzioni. Basta con gli equilibrismi e l’indulgenza – spiega in una nota – L’Italia è un Paese che affonda le proprie radici storiche e culturali nell’antifascismo. Questi episodi preoccupano non solo per il gesto in sé per sé, spregevole e inqualificabile. Ma soprattutto per quello che sottendono: l’esaltazione di valori antidemocratici, fondati sull’odio, la violenza, la prevaricazione e la sopraffazione delle libertà e dei diritti di ogni singolo cittadino. Chiediamo al Presidente Rocca e alla Premier Meloni un deciso cambio di passo. In Italia per posizioni ambigue e fasciste non c’è posto".

Non manca neppure il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca che commenta i fatti con una nota: "Desidero esprimere tutto il mio sdegno per l'inaccettabile atto vandalico al monumento dedicato a Giacomo Matteotti a Riano. Lo scorso 10 giugno, proprio lì, avevo ribadito l'importanza di ricordare una figura centrale per la nostra Repubblica, come quella del deputato socialista ucciso dalla violenza fascista. Mi auguro che i responsabili di tale gesto vengano individuati e sanzionati adeguatamente. La vita di Giacomo Matteotti racconta una storia di coraggio, amore profondo per il libero pensiero e per i diritti di tutti. Non permetteremo a nessuno di oltraggiare questi valori condivisi della nostra comunità nazionale".

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