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Valeriani: “Dalla Regione Lazio 100 milioni per restituire dignità a chi vive periferie di Roma”

La Regione Lazio interviene in 15 quartieri periferici sull’abitabilità delle case popolari e la valorizzazione e il recupero del patrimonio Ater: obiettivo migliorare la qualità della vita nelle periferie romane. L’assessore Massimiliano Valeriani: “Spero che il Governo proroghi il blocco degli sfratti. Nuove case popolari? Con risorse Recovery Fund pronto un gigantesco piano di acquisizione di patrimonio edilizio”.
A cura di Valerio Renzi
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L'assessore alle Politiche abitative, Urbanistica e Ciclo dei Rifiuti Massimiliano Valeriani ha presentato pochi giorni fa, assieme al governatore Nicola Zingaretti, un piano d'intervento da 100 milioni di euro sull'edilizia residenziale pubblica di proprietà regionale a Roma. L'obiettivo dichiarato è quello di cambiare la qualità della vita di chi vive in quindici periferie romane, intervenendo sugli spazi comuni che caratterizzano cortili e quartieri e l'abitabilità delle case popolari. Ne abbiamo parlato direttamente con l'assessore Valeriani che ha lanciato un nuovo allarme sull'emergenza abitativa aggravata dal Covid, chiedendo al Governo di prorogare il blocco degli sfratti.

Assessore la Regione Lazio ha stanziato 100 milioni per degli interventi importanti sul patrimonio dell’edilizia popolare a Roma, si tratta di interventi strutturali e infrastrutturali, ma anche di riqualificazione degli comuni e degli spazi interni. Quali sono gli obiettivi?

Stiamo in questo momento realizzando interventi su 15 periferie di Roma dove insiste il patrimonio Ater. Questi 15 cantieri stanno utilizzando risorse pari a 100 milioni di euro, nell'ultimo anno e mezzo per lo stesso obiettivo, ovvero la riqualificazione del patrimonio residenziale pubblico sulla città di Roma, abbiamo stanziato in tutto 200 milioni. Attraverso lo strumento dell'Ater, nelle cui abitazioni vivono decine di migliaia di romani, stiamo dando il nostro contributo alla riqualificazione delle periferie della capitale. Parliamo di quadranti e quartieri che non hanno bisogno di chissà quali interventi sofisticati, ma di interventi concreti che cambiano le vite di chi vi abita. Noi stiamo facendo la nostra parte, ovviamente intervenendo su quanto ci compete per il patrimonio regionale.

Parlate di sanare una ferita tra centro e periferia a cominciare da un’abitare degno. Le case popolari possono tornare a essere al centro di un intervento pubblico rinnovato nelle zone più esclude della capitale?

Roma in questo momento ha bisogno di ricongiungere le tante città di cui è fatta come se fossero tante monadi. Bisogna riconnettere la città, e questo lo si fa solo con un'attenzione maniacale al recupero del degrado e lottando contro l'abbandono delle periferie. Si può fare, serve programmazione, amore, tenacia e ovviamente le risorse, che se è vero che non sono sufficienti bisogna però anche saperle spendere. Noi stiamo impegnando in questo momento fondi che erano fermi da anni e che finalmente abbiamo sbloccato per farle atterrare su Pietralata, Quarticciolo, Torre Maura, Tor Bella Monaca, Tufello, Corviale, Torre Gaia, Garbatella, Quadraro, Tor Sapienza, Tor Vergata, Casal Bruciato, Primavalle, Villaggio Breda, Prenestino, Tiburtino III, Laurentino 38. Un intervento su tutta la città per provare ad aggredire i problemi e migliorare la qualità della vita di chi vi abita, tramite una strategia unica che coinvolge tutta Roma restituendo la dignità a migliaia di persone.

Corviale
Corviale

Lo scorso febbraio avete varato un intervento molto atteso e dall’impatto sociale estremamente rilevante, la sanatoria per gli inquilini senza titoli ma aventi diritto degli alloggi popolari, come sta procedendo?

Abbiamo approvato una norma che ora i comuni stanno pian piano cominciando a mettere in pratica. La sanatoria è un intervento normativo atteso dal 1994. In questi decenni la condizione dell'emergenza abitativa si è aggravata, in particolare a Roma, dove ci sono quasi 70.000 persone che sono in difficoltà sul tema casa: chi ha lo sfratto, chi non riesce a pagare l'affitto, chi si trova in un'occupazione illegale, chi non ha il titolo ma non ha un'assegnazione regolare. La crisi innescata dal Covid e dal lockdown ha peggiorato la situazione, molte famiglie che prima ce la facevano oggi cominciano ad avere problemi e rischiano di ritrovarsi senza una casa. Tutte le amministrazioni comunali dovrebbero ora essere impegnate a dare risposte più velocemente possibile.

Ater è un’azienda finalmente sana dal punto di vista finanziario? La sua mission come è cambiata in questi anni? Le liste di attesa per un alloggio popolare sono ancora lunghissime, l’edilizia residenziale pubblica deve tornare ad essere un asset d’investimento per fare nuove case popolari?

Intanto una cosa importante: le assegnazioni delle case popolari e la gestione delle liste d'attesa non è in capo né alla Regione Lazio né all'Ater, ma ai comuni. Noi stiamo scommettendo su riportare al centro dell'attività amministrativa della Regione il tema della casa, finanziando un programma ambizioso di nuovi alloggi con 70 milioni di euro d'investimenti, come non accadeva da trent'anni. Siamo poi intenzionati ad usare le risorse che arriveranno da Recovery Fund per un gigantesco piano di acquisizione di patrimonio edilizio. Quanto all'Ater: l'azienda sta ancora assestando i suoi bilanci e la sua situazione finanziaria, sicuramente ha ricominciato a fare bene quello che deve fare un ente di gestione delle case popolari, migliorando l'esistente e costruendo nuovi alloggi. Le risorse sono sempre insufficienti? Sì, ma agendo con oculatezza e con la volontà politica le cose sono molto cambiate.

L'inaugurazione di un murales per Gigi Proietti alle case popolari del Tufello
L'inaugurazione di un murales per Gigi Proietti alle case popolari del Tufello

Nonostante l’emergenza sociale prodotta dall’epidemia di coronavirus il prossimo 31 dicembre scade il blocco degli sfratti. Non rischiamo una situazione drammatica?

Mi auguro che il Governo proroghi il provvedimento. Sono talmente convinto che il tema della casa sia davvero drammatico in questo momento di crisi che il Lazio è la Regione che ha investito più risorse nel contributo all'affitto: abbiamo trasferito ai comuni 70 milioni di euro, uno sforzo senza paragoni in tutta Italia.

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