Valentina Rubino morta a 24 anni in un incidente: arrestato il fidanzato alla guida ubriaco
Il fidanzato di Valentina Rubino, morta il 5 marzo scorso pochi giorni dopo un incidente avvenuto sulla Cimina, è stato arrestato per omicidio stradale. Il venticinquenne di origine egiziana era al volante ubriaco. Il ragazzo nei giorni scorsi ha confessato alle forze dell'ordine che c'era lui alla guida dell'Alfa Romeo intestata al padre della giovane coinvolta nel sinistro in cui è deceduta la compagna. Ora si trova ai domiciliari e, assistito dall'avvocato Marco Valerio Mazzatosta, è stato interrogato sulla vicenda che ha visto la coppia coinvolta nella drammatica vicenda, che ha portato alla prematura scomparsa della giovane. Il venticinquenne risulta indagato anche per lesioni stradali.
L'incidente sulla Cimina in cui è morta Valentina Rubino
La notte in cui sono avvenuti i drammatici fatti che hanno portato alla morte di Valentina, tra il primo e il 2 marzo scorsi, il fidanzato era alla guida dell'auto, seduta sul sedile del passeggero c'era Valentina e dietro un'altra coppia, i quattro stavano rientrando da una serata trascorsa in discoteca. La macchina, secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine, ha sbandato all'altezza del chilometro 11, in prossimità del bivio per San Martino, ed è finita fuori strada, schiantandosi contro un albero. Le condizioni di salute di Valentina sono parse fin da subito gravi. Soccorsa e trasportata all'ospedale Belcolle di Viterbo, è morta a distanza di alcuni giorni dal ricovero. Nel tentativo di salvarle la vita era partita una gara di solidarietà tra i cittadini, con un appello a recarsi in ospedale a donare il sangue 0 Rh negativo.