Vaiolo delle scimmie, 3 contagi a Roma. Spallanzani: “Maggior parte casi è trasmissione uomo-uomo”
"La situazione è assolutamente sotto controllo. I casi sono stati identificati grazie a un sistema di sorveglianza collaudato, il Seresmi. Desidero e sono qui per ringraziare del lavoro lo Spallanzani, ringrazio i cercatori di virus. Ogni caso ha una decina di contatti, noi contiamo che nelle prossime ore si possa completare questo lavoro che è importante". Lo ha dichiarato il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia, in una conferenza stampa organizzata per fare il punto sui contagi da vaiolo delle scimmie. "La trasmissione uomo-uomo caratterizza buona parte dei casi riscontrati. Non si può definire come una malattia a trasmissione sessuale e che riguarda in particolare gli omosessuali. Al momento sappiamo che riguarda i contatti stretti".
Vaiolo delle scimmie, indagini su trenta contatti stretti
Sono tre i casi riscontrati a Roma e isolati all'Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Si tratta di tre persone che non hanno avuto contatti tra loro, due delle quali sono state recentemente alla Canarie, dove è stato segnalato un caso di questa malattia. I tre uomini sono in discrete condizioni: "Uno ha presentato una febbre di breve durata e tutte hanno un ingrossamento di ghiandole linfatiche e la comparsa di piccole pustole cutanee localizzate nel corpo. Queste persone sono trattate con una terapia sintomatica allo stato sufficiente – continua Vaia – Presso l'istituto comunque sono disponibili farmaci antivirali che potrebbero essere impiegati in via sperimentale qualora si rendesse necessario una terapia specifica. Allo stato non è così non c'è questa gravità, ma siamo pronti".
Il virus isolato settimana prossima allo Spallanzani
"Per la prossima settimana il nostro laboratorio di virologia prevede di isolare il virus che ha colpito queste persone – ha spiegato Vaia in conferenza stampa – La disponibilità di un isolato virale renderà possibile eseguire una serie di indagini sperimentali. In particolare si potrà studiare se nel sangue di persone che sono state vaccinate contro vaiolo, persone che oggi hanno più di 50 anni, sono presenti anticorpi che neutralizzano questo virus e cellule immunitarie in grado di attaccarlo. L'isolamento virale permetterà, inoltre, di eseguire test per la diagnosi sierologica di questa infezione".