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Vaiolo delle scimmie in Italia ed Europa

Vaiolo delle scimmie, Spallanzani: “I vaccini funzionano anche a distanza di 40 anni”

“In più del 90% dei casi, chi ha ricevuto il vaccino 40 anni fa ha ancora gli anticorpi per il vaiolo”, dicono dallo Spallanzani. Continuano le somministrazioni.
A cura di Beatrice Tominic
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(La Presse)
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Rispetto all'ultima rilevazione, effettuata il 9 agosto scorso, i casi di vaiolo delle scimmie nella regione Lazio sono tre in più, per un totale di 128 casi. Il trend conferma quanto sta già avvenendo su tutto il territorio nazionale: in Italia, nell'ultimo bollettino ministeriale i contagi di Monkeypox risultano saliti di 25 persone, per un totale di 704 persone e un'età media di 37 anni. Le regioni più colpite, in particolare, sono la Lombardia, al primo posto con 308 casi e l'Emilia Romagna, con 73.

Come per il coronavirus, anche in questo caso l'unica salvezza è data dalla vaccinazione, iniziata il 5 agosto scorso. "Nel Lazio prosegue con le modalità di reclutamento definite a livello nazionale – ha scritto in una nota l'assessore alla Sanità della Regione Lazio – Fondamentale lo studio preliminare dell’INMI Spallanzani dove emerge una risposta forte e duratura, anche nelle persone vaccinate anni fa. Non servono allarmismi, ma occorre intervenire per vaccinare il target di popolazione individuato dal Ministero della Salute e, soprattutto, garantire il sufficiente numero di dosi.

Gli studi dello Spallanzani

Oltre alle vaccinazioni, come scrive in un articolo il Corriere della Sera, proseguono anche le attività di ricerca dell'Istituto di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, dove dall'8 agosto hanno già ricevuto la dose di vaccino contro il vaiolo delle scimmie oltre 500 persone.  "Più del 90% delle persone che hanno ricevuto la dose di vaccino contro il vaiolo 40 anni fa ha ancora anticorpi in grado di reagire al virus del vaiolo delle scimmie – hanno notato dallo Spallanzani grazie agli studi condotti sulla memoria immunologica delle persone che, quasi mezzo secolo fa, sono state vaccinate contro il vaiolo.

I risultati di questi primi studi dimostrano come il vaccino contro il vaiolo sia in grado di stimolare una risposta immunitaria forte e duratura, anche a distanza di molti anni. Secondo i primi dati, allora, l'INMI ha spiegato che per le persone a rischio può bastare anche una singola dose di vaccino, mentre chi non ha ricevuto alcuna dose ed è consapevole di essere più esposto al contagio deve essere vaccinato con due diverse dosi, somministrate a distanza di 28 giorni l'uno dall'altro.

Il vaiolo delle scimmie può essere letale?

La domanda che molti si pongono, infine, è sulla letalità del vaiolo delle scimmie, soprattutto dopo la morte del comandante dei carabinieri di 50 anni avvenuta a Cuba, dove si trovava in vacanza. La risposta è arrivata direttamente dal direttore generale dello Spallanzani, Francesco Vaia: "La notizia del primo decesso tra i cittadini italiani non deve allarmare la popolazione. Salvo casi eccezionali, la malattia decorre in modo benigno, senza complicanze gravi, con la guarigione che sopraggiunge dopo due o tre settimane". Per il momento, su 42mila casi totali registrati, i decessi sono stati appena cinque: si tratta di 1,2 su 10mila.

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