Vaiolo delle scimmie, parla il tiktoker Manuel Priori: “Nei video racconto cosa mi è successo”
Si chiama Manuel Priori, ha 22 anni e lavora come beauty influencer sui social. Due giorni fa, però, ai video su makeup e viaggi, se ne è aggiunto un altro girato direttamente dall'Istituto Nazionale di Malattie Infettive Spallanzani di Roma: è qui che il giovane influencer è stato ricoverato dopo che è risultato positivo al vaiolo delle scimmie. Oggi si contano due video sul suo profilo Tik Tok dallo Spallanzani. Il primo pubblicato come diario di viaggio, ha superato le 516mila visualizzazioni, mentre il secondo, in cui risponde alle domande che gli hanno posto sulla malattia che l'ha colpito, in appena un giorno ha superato il milione e mezzo.
"Ho deciso di espormi per cercare di informare le persone su ciò che sto vivendo – ha raccontato nel corso dell'intervista rilasciata a Fanpage.it – Io ovviamente non sono un divulgatore, ma essendo seguito da tante persone, soprattutto piccole di età, mi sono sentito in dovere di metterle in guardia." E poi tranquillizza: "Io sto bene, oggi è il primo giorno in cui le bolle stanno cominciando ad appiattirsi: quando saranno spuntate le croste potrò tornare a casa."
I primi sintomi
Manuel, influencer che oltre ad essere attivo su Tik Tok vanta anche più di 70mila followers su Instagram, ha iniziato a raccontare la sua esperienza poco dopo essere arrivato allo Spallanzani. Ha scoperto di non stare bene appena rientrato da un viaggio di lavoro a Tel Aviv, ma come spiega, è entrato in contatto con la malattia prima della sua partenza.
"Ho contratto il vaiolo circa due settimane fa, da un mio amico stretto: lui non sapeva di essere positivo, non aveva i sintomi e aveva la malattia ancora in uno stato di incubazione – ha dichiarato – Però è stato proprio a Tel Aviv che ho iniziato ad accusare i sintomi: primo fra tutti la febbre, che però ho attribuito ad un'insolazione. Poi ho cominciato a notare qualche brufolo sul mio corpo, ma io soffro di acne quindi per me è normale. Soltanto gli ultimi giorni mi è spuntata una bolla che inizialmente pensavo fosse un brufolo sulla nocca dell'indice della mano destra, un punto stranissimo per un brufolo. Avevo iniziato ad avere anche delle bolle sui genitali e sulla pancia piuttosto strane."
Come gli hanno spiegato i medici le bolle di vaiolo sono molto caratteristiche: "Molto arrossate intorno, poi verso il centro presentano una parte bianca che è il pus e al centro un puntino nero. Questo puntino nero si deve espandere e poi diventerà la crosta: una volta divenuto crosta potrò considerarmi guarito."
La scoperta della malattia
Tornando indietro con i giorni, ha spiegato che i primi sintomi sono apparsi fra sabato e domenica. "Lunedì ho sentito il mio amico al telefono. Mi ha detto che stava andando allo Spallanzani perché, analizzati i sintomi, gli avevano detto che poteva essere vaiolo delle scimmie: lo hanno ricoverato poco dopo – ha ricordato – Io e i miei genitori ci siamo subito allarmati e siamo andati anche noi subito allo Spallanzani. Io avevo portato con me uno zaino, perché era probabile che avessi contratto il vaiolo anche io."
L'arrivo e la permanenza in ospedale
Non appena entrato, i medici gli hanno chiesto quali sintomi avesse, lo hanno visitato e accolto subito nella sua stanza, ricoverandolo perché contagioso: "In questi giorni non sto seguendo terapie, ma mi stanno facendo prelievi di sangue e controllando i parametri, per monitorare le reazioni del mio corpo alla malattia. Al massimo potrei prendere la tachipirina, ma non avendo la febbre non avrebbe senso per me. Io sono stato fortunato, perché la mia condizione è buona. Ho soltanto le bolle, per il resto sto bene: è come se avessi una seconda varicella."
I medici, inoltre, gli hanno spiegato la ragione per cui i suoi sintomi si sono manifestati nello stesso periodo dell'amico: "Probabilmente i tempi di incubazione nel mio caso sono stati più brevi. Ho avuto le emorroidi (come ho spiegato anche sui social: soltanto adesso riesco a sedermi e a dormire meglio): il virus ha trovato il mio fisico più debilitato ed è riuscito ad insinuarsi subito."
Il vaiolo delle scimmie
Dal primo caso riscontrato in Gran Bretagna, sono in aumento i casi di vaiolo delle scimmie, malattia che in Europa era stata debellata: "È facile contagiarsi tramite fluidi corporei, ma anche goccioline di sudore, di saliva e muco. Si può contrarre durante rapporti sessuali, anche se protetti – ha spiegato, basandosi su quanto gli hanno detto a loro volta i medici – Per i più giovani è più pericoloso. Le persone adulte spesso sono vaccinate: per questo sono molto più protette e hanno una percentuale di probabilità di risultare infette davvero molto bassa."
Il ritorno a casa di Manuel
"Dovrò restare qui fino a quando non sarà scomparso il pus all'interno delle bolle e non si saranno formate le croste: soltanto allora, esattamente come nella varicella, io non sarò mi contagioso e potrò tranquillamente uscire – ha spiegato pensando al suo ritorno a casa – Già oggi le mie bolle hanno cambiato aspetto: si sono assottigliate e sono meno arrossate." I medici non appena arrivati già avevano annunciato che sarebbe rimasto nella stanza in isolamento per una settimana e poco più, al massimo due.
I video sulla sua esperienza
Come annunciato, Manuel ha deciso di girare i video su Tik Tok per informare i suoi followers: "Ciò che dico nei video è frutto della mia esperienza, non mi sono documentato su internet. Anzi, i video che ho fatto li ho mostrati ai miei medici che mi hanno assicurato di aver detto tutte cose giuste", ha spiegato Manuel che non ha avuto neanche un attimo di esitazione e ha subito deciso di descrivere anche sui social la sua disavventura.
"Prima di raccontare la mia esperienza mi sono consultato con l'agenzia che mi segue: loro mi hanno lasciato carta bianca. Alcuni miei parenti, invece, mi hanno sconsigliato di farlo sapere online. Mi hanno detto: "Magari tienilo per te." Non so di cosa avessero paura – ha ammesso – Io non ho niente di cui vergognarmi perché non ho fatto niente di male per prendermi questa malattia. Non ci vedevo niente di male e visto che è una cosa nuova, mi sono anche sentito in dovere di espormi."
Non esclude, infine, di girare nuovi video dalla stanza di ospedale, dove ha già portato delle ciglia finte: "Ho chiesto a mia mamma se mi porta i trucchi per fare qualche video, anche se non ho la lametta per farmi la barba con me: in caso sarà una cosa un po' pelosa."
Diversamente, invece, non pensa di girarne altri sul vaiolo delle scimmie: "Quello che dovevo dire l'ho detto, però vorrei sfruttare uno spunto emerso proprio da questa vicenda. Se dovessi fare dei video sarebbe in risposta a persone ignoranti, spesso ragazzini ancora molto piccoli, che hanno commentato la mia situazione dicendo: "Ah vabbe ma è gay." Il vaiolo rientra anche fra le malattie sessualmente trasmissibili, ma mi è dispiaciuto sentire queste parole per me e la comunità LGBT+, a cui appartengo. Mi piacerebbe approfondire e fare chiarezza su questo tema."