Attenzione a mal di testa e sfoghi cutanei: esperto spiega come si manifesta il vaiolo delle scimmie
Da quando è stato identificato il primo caso italiano di vaiolo nelle scimmie in un paziente ricoverato, adesso, nell'Istituto Nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, l'attenzione negli ospedali della capitale è altissima. Aumentano i casi del virus Monkeypox che, dalle scorse settimane, si sta diffondendo in Europa, soprattutto in Regno Unito, Spagna e Portogallo e negli Stati Uniti. Il personale sanitario è pronto all'attivazione di nuovi protocolli e, come si legge in un articolo de il Messaggero, la priorità adesso è quella di individuare i casi sospetti e isolarli.
Come si manifesta il vaiolo delle scimmie: i sintomi
Come ha dichiarato al quotidiano il direttore di medicina d’emergenza della Asl Roma 3 e presidente Simeu (Società Italiana della medicina di emergenza-urgenza) Giulio Maria Ricciuto, i primi sintomi che manifesta il vaiolo delle scimmie sono febbre alta e cefalea, ma non solo: "Il personale di primo soccorso dovrà prestare la massima attenzione soprattutto agli sfoghi cutanei. In particolare sul viso, sui palmi delle mani e sotto le piante dei piedi – specifica Ricciuto – perché con il progredire della malattia, nei primi giorni c’è la comparsa di bolle in queste zone."
Proprio le bolle possono aiutare ad individuare in tempi brevi l'infezione: "Si tratta infatti di eruzioni cutanee molto specifiche che ricordano le bolle della varicella o del morbillo. A quel punto l’ordine è di procedere con esami specifici di laboratorio e in caso di conferma, il paziente andrà isolato."
La cura per la malattia
Come ha specificato Ricciuti, la diagnosi è fondamentale: "Si tratta comunque di una malattia curabile." Nelle prossime settimane si potrà capire come evolverà la situazione: "Non sarà una nuova pandemia, la trasmissione di questo virus non è come quella del Covid. Ma c’è da prestare attenzione perché sappiamo che si trasmette per via aerea e attraverso i liquidi biologici – ha continuato a spiegare il direttore – inoltre la direttiva in questi casi è molto chiara: i malati di vaiolo devono essere isolati e assistiti con cure di supporto durante i periodi infettivi presunti e noti.
La precisazione dall'Oms
L'Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha precisato, a proposito del vaiolo delle scimmie: "La malattia spesso si esaurisce con sintomi che di solito si risolvono entro 14-21 giorni, non è molto contagiosa tra gli uomini e si trasmette attraverso l’esposizione alle goccioline esalate e dal contatto con lesioni cutanee infette o materiali contaminati."
Il primo caso a Roma
Il primo caso in Italia è stato comunicato ieri: si tratta di un paziente che è rientrato a Romadopo un viaggio dalle Isole Canarie. La malattia, identificata nel 1958 ed endemica in Africa Occidentale, fino ad ora era praticamente assente nel Vecchio Continente, ma già da diverse settimane sono stati registrati casi nel Regno Unito e in altri Paesi europei, soprattutto in Spagna e Portogallo.