Vaia (Spallanzani): “Variante indiana più contagiosa? Basta allarmismo non ci sono dati”
Combattiamo il virus, andiamo avanti ma comportiamoci bene: lo scrive su Facebook il direttore dell'Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, Francesco Vaia. "Abbassiamo i toni, cerchiamo di andare oltre le pur legittime divergenze – si legge nel lungo post pubblicato questa mattina sul social – poniamo da parte almeno per un po’, le divisioni politiche e geopolitiche, non facciamoci irretire nelle guerre industriali, cerchiamo di essere neutrali ed impermeabili, guardando all’esclusivo interesse della nostra salute , del benessere di tutti".
Un sentito appello quello di Vaia, ma anche una profonda riflessione personale a seguito dell'ennesimo dramma causato dal Covid: la scomparsa di una coppia di coniugi a lui vicina. "Non spaventiamo le persone con toni troppo allarmistici sulle varianti, adesso quella indiana – prosegue il direttore dello Spallanzani – Non vi è ancora alcun dato, ripeto alcun dato, che ci faccia dire che essa sia più cattiva, più contagiosa. Bisogna combattere il virus, non le varianti specifiche che vanno studiate, isolate, e lo stiamo facendo, per far sì che gli strumenti vaccini e terapie siano adeguate ad esse. Andiamo avanti, proseguiamo con le misure di prevenzione e con il vaccino e le terapie innovative e domiciliari e ne usciremo. Intanto apriamo, sempre di più e con prudenza e attenzione, senza rischiare di tornare indietro, ma apriamo e facciamo respirare la nostra società , i nostri ragazzi , torniamo gradualmente alla normalità".
Ma aprire non vuol dire abbassare la guardia:"Comportiamoci bene! Non diamo spazio ed argomenti pretestuosi, con i nostri comportamenti irresponsabili o non appropriati, a chi prefigura sciagure e ‘fine pandemia mai'. Vi supplico: siamo rigorosi nella applicazione delle regole e sereni nella prospettiva di riuscire a sconfiggere il nostro nemico".
Paura per la nuova variante del Covid: blocco dei voli da India e Bangladesh
Nonostante le rassicurazioni del direttore dello Spallanzani, cresce l'allarme per la presenza in Italia della variante indiana del Covid. Appena due giorni fa, il ministro della Salute Roberto Speranza, ha firmato un'ordinanza che vieta gli ingressi in Italia dall'India e dal Bangladesh. In particolare i voli provenienti da queste zone sono consentiti solo "ai funzionari e agli agenti, comunque denominati, dell'Unione europea o di organizzazioni internazionali, agli agenti diplomatici, al personale amministrativo e tecnico delle missioni diplomatiche, ai funzionari e agli impiegati consolari, al personale militare, compreso quello in rientro dalle missioni internazionali, e delle Forze di Polizia, al personale del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e dei Vigili del fuoco nell'esercizio delle loro funzioni". Inoltre, chi negli ultimi quattordici giorni abbia soggiornato nei due Paesi asiatici deve sottoporsi a quarantena nei Covid hotel, anche se non presenta sintomi. Al termine dell'isolamento è previsto l'obbligo di un tampone molecolare o antigenico. Ma il provvedimento, valido dal 28 aprile sera, non ha potuto bloccare l'atterraggio all'aeroporto di Fiumicino del volo Air India AI 1123 proveniente da Delhi, partito prima dell'entrata in vigore del provvedimento. Dei 213 passeggeri, di cui 28 bambini e tre neonati, sono risultate positive 23 persone e due membri dell'equipaggio. Si attendono i risultate del sequenziamento da parte dell'Isituto Spallanzani per individuare eventuali casi di variante indiana. Nel frattempo tutti i passeggeri si trovano in quarantena presso un Covid hotel.