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Covid 19

Vaia (Spallanzani): “La terza dose può attendere, pronti con gli anticorpi monoclonali”

Francesco Vaia è tornato a parlare dalla fontana dello Spallanzani, esprimendo le posizioni dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive su vaccini, anticorpi monoclonali, riaperture, mezzi pubblici. “Si può aspettare per la somministrazione della terza dose”. Poi l’appello alla politica su scuola e trasporti.
A cura di Luca Ferrero
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Francesco Vaia, direttore dell'Istituto nazionale Malattie Infettive, è tornato in cattedra sui nodi cruciali della lotta al Covid. Lo ha fatto stamattina, in una speciale conferenza stampa in diretta dall'ormai celebre fontana dello Spallanzani di Roma. Un'occasione importante per fare il punto sulla terza dose di vaccino, sugli anticorpi monoclonali, e per prendere posizione su temi importanti, come scuola e trasporti. Un evento pensato per rispondere pubblicamente alle tante domande che i cittadini continuano a porsi sugli sviluppi futuri dell'emergenza sanitaria e le conseguenti ripercussioni sulla vita quotidiana. "Rilanciamo un sentimento di fiducia e speranza per andare oltre – ha detto Vaia – È il momento di fare un passo avanti verso la nuova normalità".

"La terza dose può attendere"

"Non c’è evidenza scientifica per fare la terza dose a tutti – ha dichiarato Vaia – Ci sono studi che dicono che anche dopo sei mesi la percentuale di efficacia è molto molto alta. E poi sappiamo che c’è la memoria cellulare". Sulla terza dose Vaia ha invitato a non cadere negli allarmismi: "Avere un numero ridotto di anticorpi ridotti non significa non essere protetti". E sui tempi ha aggiunto: "Aspettiamo a fare la terza dose, non ci sono per il momento le esigenze e le evidenze scientifiche, come ci dicono tanti colleghi, oltre all’OMS e ai CDC americani, che per noi sono un faro. Condividiamo la somministrazione come atto di prudenza, che peraltro è già cominciata per le persone più deboli".

"Pronti con gli anticorpi monoclonali"

Vaia ha parlato anche delle ricerche in corso sugli anticorpi monoclonali. "Dobbiamo essere pronti con gli anticorpi, che non sono l’alternativa al vaccino ma un ulteriore arma – ha spiegato – Abbiamo però bisogno di qualche mese per capire". Ha poi ricordato che è in corso allo Spallanzani la sperimentazione di fase II degli anticorpi monoclonali italiani di seconda generazione, che molto probabilmente verranno prodotti in un'azienda dell'Agro Pontino. "Anticorpi – ha illustrato – che saranno somministrabili intramuscolo e quindi potrebbero essere utilizzati anche a casa. Un passo in avanti notevole".

"Fare di più su scuola e trasporti"

Vaia ha rivolto un appello diretto alla politica e alle sue responsabilità: "Immaginare che si possa uscire da una tragedia come questa, affidando tutto ai camici bianchi, è un errore". Ha espresso forti dubbi su due temi che continuano a suscitare dubbi e polemiche. "In questa nuova normalità – ha affermato – non mi convincono le azioni fatte su trasporti e scuola. Credo che noi dobbiamo fare di più: rendere i trasporti più adeguati a questo tempo. C’è un non voler vedere che i ragazzi che vanno a scuola sui mezzi di trasporto stanno uno sopra all’altro. Come medici rileviamo che scuola e trasporti possono essere un problema".

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