Vaccino russo, la Regione Lazio avanti su Sputnik V: “Procederemo anche senza l’Europa”
La Regione Lazio è sempre più convinta: soprattutto dopo l'incontro tra l'ospedale Spallanzani e l'Istituto russo Gamaleya, si vuole andare avanti su Sputnik. Nonostante l'acquisto dei vaccini sia centralizzato per contratto a livello europeo, l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato ha prenotato un milione di dosi e ribadito che la regione procederà da sola all'acquisto nel caso l'Europa tardi a muoversi. "Se l'Europa e l'Italia non avviano la contrattazione per l'acquisto delle dosi a livello centralizzato, il Lazio lo farà autonomamente – dichiarano dall'assessorato a la Repubblica– Ovviamente speriamo che non ce ne sia il bisogno, ma in caso di necessità sarebbe una procedura permessa". Sempre secondo quanto riportato dal quotidiano, il Lazio in questo caso si appellerebbe all'autonomia regionale in materia di sanità e alla possibilità di avviare una procedura d'emergenza per l'utilizzo del vaccino.
Vaccino russo, due centri in Italia: Lazio e Lombardia
Ma la grande novità che si prospetta è la possibilità di produrre Sputnik V proprio nel Lazio. Dopo l'incontro di venerdì scorso tra Spallanzani e Gamaleya, ieri è stato firmato il primo accordo per la produzione di Sputnik in Europa con due centri: uno nel Lazio e uno in Lombardia. Al momento Ema non ha ancora approvato il vaccino, che è attualmente in fase di revisione. Ed è improbabile che D'Amato riesca davvero a superare lo scoglio della Commissione europea, che sta gestendo i contratti con le aziende farmaceutiche. La produzione nel Lazio però, con la partecipazione attiva di Spallanzani e Gamaleya, potrebbe essere tutt'altro che non concreta.