Vaccino Covid Lazio, chi riceverà la terza dose e quando: il calendario
Nel corso della settimana nel Lazio si comincerà ad inoculare la terza dose di vaccino anti Covid. La prima categoria a cui verrà iniettata sarà quella dei pazienti trapiantati, che verranno chiamati dalle Asl e convocati nei centri vaccinali del territorio. Le telefonate partiranno subito dopo la pubblicazione della circolare a cura del ministero della Salute, in cui verranno spiegate le modalità tramite le quali avverrà somministrazione della terza dose. Del resto lo aveva annunciato nel weekend lo stesso D'Amato: "Attendiamo le indicazioni, siamo pronti ad essere operativi un minuto dopo". Ieri sia l'assessore che il presidente Zingaretti hanno confermato: "Da lunedì si parte nel Lazio con la terza dose. Inizieremo con i trapiantati che saranno reclutati con chiamata attiva".
A chi verrà somministrata la terza dose di vaccino nel Lazio
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha dichiarato che nelle prossime ore verrà pubblicato il documento nel quale verranno indicate le categorie specifiche delle persone con fragilità immunitaria che dovranno ricevere la terza dose. Successivamente, dopo immunodepressi e trapiantati, si passerà agli ultra 80enni e agli ospiti delle Rsa. In seguito verrà valutata l'opportunità di vaccinare nuovamente anche il personale sanitario. La terza dose anche per il resto della popolazione? Così ha risposto Speranza nel corso della Festa nazionale dell'Unità a Bologna: "Io penso che questo sia probabile, ma oggi non abbiamo certezze assolute e le verificheremo, ma per questo dobbiamo affidarci alle nostre autorità scientifiche. Quello che è certo è che si parte da queste categorie fragili".
Gli studi sulla terza dose del vaccino anti Covid
Alcuni gruppi di popolazione, a causa delle patologie di cui soffrono oppure delle terapie a cui sono sottoposti, potrebbero rispondere in maniera insufficiente alla vaccinazione e per questo potrebbe essere decisiva la somministrazione di una terza dose. Per esempio l'Università di Tolosa ha effettuato una ricerca condotta su 2.700 pazienti sottoposti a trapianto di cuore, rene, fegato o pancreas. Dallo studio è emersa una ottima tollerabilità al vaccino, ma anche un basso livello di anticorpi prodotto. Ancora, alcuni ricercatori canadesi hanno effettuato una ricerca su 120 pazienti trapiantati vaccinati con doppia dose con Moderna: a 60 persone è stata somministrata la terza dose e ad altri 60 un placebo. Il 55 per cento dei vaccinati con terza dose aveva un livello di anticorpi adeguato, contro il 18 per cento di coloro che avevano ricevuto un placebo.
Il dibattito sulla terza dose
Alla luce di questi studi sempre più numerosi, la necessità di una terza dose è oggetto di un dibattito a livello scientifico e politico. In Israele è stato per esempio deciso di sottoporre a terza dose prima la popolazione anziana e poi anche tutte le altre fasce d'età. Il ministero della Salute isareliano ha pubblicato in questo senso due ricerche: in una è emerso un significativo aumento dei casi sintomatici tra coloro che sono stati immunizzati a gennaio e a febbraio, soprattutto per gli over 60. Nella seconda è emerso che negli over 60 vaccinati con terza dose il rischio di infezione si riduce di undici volte e quello di malattia grave di dieci volte. Negli Stati Uniti la Fda, l'agenzia del farmaco statunitense, ha consentito l'uso della dose in individui immunodepressi e trapiantati. Da fine settembre, ha annunciato la Casa Bianca, la terza dose sarà offerta a tutti coloro che si sono vaccinati da oltre otto mesi. In Europa l'ECDC, il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha fatto sapere che per il momento non è urgente somministrare un richiamo alle persone che hanno complteato il ciclo vaccinale. La terza dose deve essere presa in considerazione, tuttavia, per le persone che hanno un sistema immunitario fragile e per i trapiantati.