Uomo morto in mare a Civitavecchia, sotto sequestro lo stabilimento: mancava il bagnino
È stato messo sotto sequestro lo stabilimento di Civitavecchia dove venerdì pomeriggio verso le 18 un uomo è morto annegato dopo esser stato colpito da un malore. Ora nei guai è finito l'amministratore unico del lido che dovrà spiegare perché in quel momento non ci fosse un bagnino pronto ad intervenire e per questo rischia una condanna per omicidio colposo. L'accusa gli contesta infatti di aver omesso di garantire il servizio di salvataggio obbligatorio nella fascia oraria in cui è avvenuta la tragedia. Così il giudice ha disposto il sequestro dello stabilimento.
Sul corpo è stata disposta l'autopsia
La tragedia risale a venerdì pomeriggio quando a perdere la vita è stato Ioan Obada, cittadino romeno residente a Civitavecchia. Tra le ipotesi più probabile quella che l'uomo sia stato colpito da un malore proprio mentre era in acqua. A confermare tutto sarà l'autopsia disposta sul corpo dell'uomo dall'autorità giudiziaria: la salma si trova ora all'ospedale di Civitavecchia a disposizione degli inquirenti. Non è purtroppo l'unica tragedia in mare di questi giorni di vacanza: altra vittima è Massimo Armeni, 64 anni, che ha perso la vita nel tentativo di salvare i figli dalle onde. È successo due giorni fa a Ladispoli, spiaggia libera di via Marina Torre Flavia, litorale nord di Roma. I figli, 7 e 9 anni, stavano giocando in acqua, ma la corrente forte li ha trascinati a largo. Per questo il papà si è subito tuffato in acqua, seguito da tre bagnini. I due bambini sono stati salvati, ma per lui non c'è stato niente da fare. L'uomo è infatti morto affogato nel tentativo di salvare i figli.