Undici i bimbi morti negli ultimi venticinque anni dopo essere stati dimenticati in auto dai genitori
Sono undici i bimbi morti negli ultimi venticinque anni in Italia per la cosiddetta ‘Forgotten baby syndrome‘, la sindrome del bambino dimenticato. Dal 1998 a oggi, con la tragica morte della piccola di appena un anno lasciata in auto dal papà convinto di averla lasciata all'asilo, undici casi in cui i genitori si sono dimenticati di averli in auto. Questo, unito alle condizioni atmosferiche sfavorevoli, hanno portato al loro decesso, avvenuto per l'eccessivo calore che si è poi sviluppato all'interno dell'abitacolo.
La bimba trovata oggi morta in auto alla Cecchignola è la prima vittima dopo l'entrata in vigore della legge che prevede l'obbligatorietà dei sistemi anti – abbandono per i bambini fino a quattro anni di età. Allo stato attuale non è chiaro se i genitori lo avessero montato sul seggiolino e se fosse funzionante. Gli accertamenti da parte dei carabinieri, che indagano su questa tragica fatalità, sono ancora in corso.
Il primo caso di bimbo morto per la ‘Forgotten baby syndrome' risale al 1998, a Catania, quando un 37enne dimenticò il figlio di due anni in auto, morto per asfissia. L'uomo se ne accorse dopo una telefonata della moglie. Il caso successivo ci sarà dieci anni dopo, a Lecco, quando una donna dimenticò la figlia in auto: era convinta di averla lasciata alla baby sitter prima di andare al lavoro.
Nel 2011 a Teramo una bambina di quasi due anni è stata lasciata in auto dal padre, che si dimenticò di portarla al nido. Sempre nel 2011, in provincia di Perugia, un uomo lasciò in macchina il figlio di undici mesi. Inutile anche in quel caso l'intervento del 118. Nel 2013 un episodio simile si verificò a Piacenza, mentre nel 2015, a Vicenza, una coppia dimenticò la figlia in macchina per tre ore: erano andati al supermercato a fare la spesa. Nel 2016 la morte di una bimba di diciotto mesi a Firenze, nel 2017 a Castelfranco di Sopra. Nel 2018 un bimbo di un anno lasciato in auto a Pisa dal padre convinto di averlo portato all'asilo. Stessa cosa nel 2019 a Catania.