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Una strada di Roma dedicata a Chiara Corbella: incinta, non curò un cancro per salvare il figlio

Il Comune di Roma intitolerà una strada, una piazza o un giardino a Chiara Corbella Petrillo, morta a 28 anni per la quale è in corso il processo di beatificazione. Non curò un cancro per salvare la vita di suo figlio.
A cura di Alessia Rabbai
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Chiara Corbella Petrillo
Chiara Corbella Petrillo

Una strada, una piazza o un giardino di Roma saranno dedicati a Chiara Corbella Petrillo, la ventottenne romana morta il 13 giugno del 2012 e per la quale la Chiesa cattolica a luglio 2017 ha avviato il processo di beatificazione e canonizzazione. Incinta, per salvare il suo terzo figlio Francesco, ha deciso di non curare un cancro che l'ha portata alla morte. Il Consiglio comunale ha approvato la mozione di Fratelli d'Italia con il capogruppo di FdI in Assemblea capitolina Giovanni Quarzo, i consiglieri Francesca Barbato, Stefano Erbaggi, Mariacristina Masi, Rachele Mussolini e Federico Rocca.

L'obiettivo è dedicarle un luogo della Città Eterna entro il Giubileo 2025. A citarla, nel suo discorso d'insediamento, la presidente del Consiglio dei Ministri e leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, la quale ha nominato Chiara tra le sedici grandi donne che l'hanno ispirata.

La storia di Chiara Corbella e perché diventerà beata

La storia di Chiara Corbella Petrillo è quella di una donna di ventotto anni, romana e cattolica. Sposata dall'età di ventiquattro anni con suo marito Enrico, ha avuto tre figli e ha scoperto di avere il cancro. La prima gravidanza le ha dato Maria Grazia Letizia, una bambina anencefalica, che è morta dopo circa mezz'ora dalla nascita e Davide Giovanni, deceduto poco dopo essere venuto alla luce per gravi malformazioni. Quando Chiara era incinta del terzo figlio ha scoperto di avere un cancro, ma ha deciso di non sottoporsi alle cure per portare a termine la gravidanza.

La sua storia si è diffusa in tutto il mondo e sono stati scritti diversi libri, uno dei quali traendo ispirazione da una delle sue frasi preferite si intitola "Siamo nati e non moriremo mai più". Un passaggio della lettera che Chiara ed Enrico hanno scritto per loro figlio recita: "L’Amore è il centro della nostra vita, perché nasciamo da un atto d’amore, viviamo per amare e per essere amati, e moriamo per conoscere l’amore vero di Dio. Lo scopo della nostra vita è amare ed essere sempre pronti ad imparare ad amare gli altri come solo Dio può insegnarti".

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