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Una sentenza dà ragione alla furbetta della Ztl che aveva camuffato la targa per entrare in centro a Roma

Aveva coperto due caratteri della targa con del nastro adesivo, cercando così di entrare nella Ztl del centro storico di Roma: questa l’accusa dei pm, che avevano chiesto una condanna a quattro mesi.
A cura di Enrico Tata
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Secondo quanto riporta Open, i giudici del tribunale di Roma hanno assolto una presunta ‘furbetta della Ztl'. La donna era accusata di aver camuffato la targa della propria automobile per entrare nella zona a traffico limitato del centro storico di Roma.

Stando a ciò che si legge sul quotidiano online, i fatti risalgono al dicembre del 2017, quando la signora è stata fermata per un controllo di routine. I poliziotti hanno notato che la targa aveva solo cinque caratteri e non sette, perché due erano stati coperti con del nastro adesivo nero. In questo modo, la telecamera della Ztl avrebbe sì fotografato la vettura, ma ai controlli sarebbe risultata una targa inesistente. Impossibile, quindi, determinare l'autore dell'illecito.

Le forze dell'ordine hanno chiesto la patente alla donna e la carta di circolazione, che lei ha mostrato con estrema titubanza. In questo modo gli agenti hanno potuto verificare i caratteri che componevano la targa della vettura e hanno per questo chiesto spiegazioni all'automobilista. Quest'ultima, mentre i poliziotti erano impegnati nei controlli, è corsa dietro alla macchina per staccare il nastro adesivo. "Non capisco quale sia il problema, sulla targa non c'è nulla", si è giustificata.

Questa, invece, la versione del padre della figlia: "Mia figlia stava venendo da me in negozio per portarmi alcune cose, coni e coppette che non potevano arrivare dai fornitori. Quando è arrivata abbiamo notato che la targa penzolava: le ho consigliato di incollarla con del nastro adesivo nero cosicché poi potesse correre subito a ripararla". Per lei i pm avevano chiesto una condanna a 4 mesi, ma i giudici, ha riportato Open, hanno deciso di assolverla.

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