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Una fiaccolata per Valeria Fioravanti, morta a 27 anni di meningite batterica

I famigliari di Valeria Fioravanti, morta a 27 anni di meningite batterica hanno organizzato una fiaccolata per il 10 marzo in piazza Don Bosco a Roma.
A cura di Alessia Rabbai
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Una fiaccolata per ricordare Valeria Fioravanti e chiedere giustizia e chiarezza sulla sua morte. Famigliari e amici della ventisettenne romana deceduta in ospedale lo scorso 10 gennaio dopo aver contratto una meningite batterica hanno fissato la data al prossimo venerdì 10 marzo, quando si ritroveranno con tante candele accese, stretti in un unico abbraccio dedicato a Valeria. L'appuntamento è alle ore 21.30 in Piazza Don Bosco. E anticipano che per l'occasione verrà realizzato un lungo striscione. Sulla vicenda è in corso un'inchiesta della Procura della Repubblica di Roma, che indaga per omicidio colposo e che vede coinvolti tre ospedali.

Valeria operata per un ascesso

I fatti che hanno portato alla drammatica e prematura scomparsa di Valeria Fioravanti risalgono alla fine del 2022 e sono avvenuti nella Capitale. Secondo quanto ricostruito in sede d'indagine Valeria il giorno di Natale del 2022 si è rivolta al Campus Biomedico di Roma, dove i medici l'hanno operata per un ascesso. L'intervento sembrava essere andato per il meglio e Valeria è stata dimessa, ma due giorni dopo si è presentata di nuovo in ospedale, stavolta al Policlinico Casilino.

I famigliari: "Stava male ma nessuno le ha creduto"

Valeria ha spiegato ai medici di avere un forte mal di testa e dolori a collo e schiena. Ma è stata rimandata a casa con la diagnosi di una cefalea e la prescrizione di farmaci antinfiammatori. Ma il dolore non è passato e Valeria è tornata al Casilino. I famigliari stanno cercando testimoni che la mattina 30 dicembre del 2022 abbiano assistito a questo suo secondo ingresso, quando era con sua madre Tiziana, secondo quanto sostengono, "le è stato detto che esagerava ed è stata cacciata via".

Per la terza volta a casa

Il vagare di Valeria alla ricerca di una risposta ai dolori che aveva tra gli ospedali romani non è finito: si è rivolta al San Giovanni Addolorata, dove secondo quanto sostengono i famigliari, le avrebbero diagnosticato una protrusione alla colonna vertebrale, dandole indicazione di indossare un collare. Valeria si è affidata ancora una volta ai medici ed è tornata a casa, speranzosa che fosse la volta buona e che il dolore finalmente passasse. Invece così non è stato, le sue condizioni di salute sono peggiorate fino a precipitare.

Meningite diagnosticata troppo tardi

Valeria è tornata per la quarta volta in ospedale, al Policlinico Agostino Gemelli e solo allora le hanno diagnosticato una meningite batterica. Il suo stato però era ormai seriamente compromesso e non c'è stato purtroppo nulla da fare per salvarle la vita. Morta a soli ventisette anni, i famigliari hanno sporto denuncia.

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