Una cronaca scolpita nella pietra: la lapide del cimitero acattolico e la tragica morte nella grotta

Una lapide che racconta un tragico caso di cronaca. Tra le innumerevoli tombe del cimitero acattolico di Roma, che si trova all'ombra della Piramide cestia, ce n'è una davvero particolare: è quella di Roberto, morto a 25 anni dopo essere caduto nelle acque dell'Aniene a Tivoli. La sua storia è affascinante, macabra e misteriosa.
La lapide ripercorre la tragica vicenda, come se fosse un caso di cronaca nera. L'episodio risale al 6 luglio MDCCCXXIII e cioè, tradotto dai caratteri latini, 1823.
Così si legge sulla lapide:
Qui giace Roberto, primogenito di Roberto Brown di Londra (? la lapide è rovinata .ndr), cominciava appena il quinto lustro di sua vita (cioè aveva appena compiuto vent'anni .ndr), quando cadde nelle Acque dell'Aniene dentro la Grotta di Nettuno in Tivoli. Ivi infelicemente morì sotto gli occhi del fratello.
Poi, il sinistro avvertimento:
Siate attenti o Leggitori. Per questo fatale accidente un giovine virtuoso ed amabile è stato rapito nel fior degli anni.
I suoi parenti sconsolati sono privi di un figlio eccellente. I fratelli e le sorelle compiangono un fratello carissimo. E tutta la famiglia e gli amici sono dolenti di questa perdita irreparabile.

Come si legge sulla lapide, il tragico incidente è avvenuto all'interno della Grotta di Nettuno a Tivoli, che si trova all'interno di villa Gregoriana e sotto una cascata.
Sul sito del Fai si legge:
Questa consisteva in origine in un complesso di tre grandi caverne comunicanti, scavate dal fiume sui due lati dell’alveo, in parte sotto i templi dell’Acropoli ed in parte di fronte, dove oggi insistono edifici moderni. Prima della realizzazione del traforetto, vi si scendeva per un sentiero malsicuro, talvolta addirittura calandosi con l’ausilio di funi, sicché questa meraviglia era ignorata dalla maggior parte dei visitatori. Nonostante i crolli e gli sconvolgimenti, avvenuti a partire dalla piena del febbraio del 1836 che causò il cedimento di gran parte della volta naturale – un enorme masso è visibile a terra, vicino al ciglio della cascatella, ricoperto di vegetazione – il suo interno ha tuttora un aspetto orrido e maestoso.