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Morte di Margaret Spada

Una cliente dello studio in cui è stata operata Margaret Spada: “Ho saputo e ho cancellato l’intervento”

Una cliente dell’ambulatorio dei medici indagati per la morte di Margaret Spada a Fanpage.it: “Avevano annullato l’operazione, poi spostata in clinica. Alla fine sono stata io a disdire: non so neppure se ho ancora voglia di operarmi al naso dopo quello che è successo”.
A cura di Beatrice Tominic
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"Ho scoperto della morte di Margaret Spada per un servizio in televisione e sono sbiancata. Anche io mi sarei dovuta operare al naso poco dopo. Ma quando ho scoperto che l'ambulatorio era lo stesso, ho avuto paura e ho annullato tutto". A raccontarlo a Fanpage.it è una ragazza che, una volta appreso l'accaduto, ha deciso di disdire l'operazione.

Margaret Spada, ventiduenne siciliana, è arrivata a Roma per sottoporsi ad una rinoplastica in un ambulatorio conosciuto su TikTok ma dopo l'anestesia si è sentita male. È stata trasportata in ospedale e tre giorni dopo ha perso la vita. Per l'accaduto sono indagati due medici, con l'accusa di omicidio colposo. Si tratta dei titolari dell'ambulatorio, Marco Antonio Procopio e suo padre. Le indagini sono state affidate ai Nas, ma ci sono diversi punti che non tornano: non è escluso che possano essere raggiunti da ulteriori provvedimenti amministrativi.

Il nome dei medici è emerso soltanto qualche ora dopo la notizia della morte della giovane, arrivata a Roma da Lentini, in provincia di Siracusa. Eppure c'è chi ha subito intuito di quale studio si trattasse.

Il racconto della cliente dello studio

"Dalla modalità con cui è entrata in contatto con lo studio alla zona: inizialmente si parlava di un luogo fra Laurentina e l'Eur. Così ho iniziato a pensare che poteva trattarsi dello stesso ambulatorio a cui mi sono rivolta io – è quanto racconta a Fanpage.it una cliente dello studio – E non sono stata smentita".

La ricerca, anche nel suo caso, è iniziata online. "Volevo migliorare il mio naso, così mi sono affidata al web. Sono capitata in un noto portale e ho trovato lo studio: la prima visita era gratuita, in altri centri costa anche più di 150 euro. Così ho fatto una verifica all'albo dei medici con i loro nomi e ho deciso di provare".

La prima visita nell'ambulatorio dei medici di TikTok indagati

È arrivato nello studio di Fonte Ostiense: "Mi ricordo che non c'erano insegne o targhe, ma non saprei dire se ci fosse o meno il cognome dei medici. Ciò che ricordo, appena entrata, è una hall con un desk, una sala d'attesa e due porte, una per ogni dottore che esercitava nello studio". Poi è stata chiamata per una visita conoscitiva, durata circa 10 minuti.

Una volta descritto al dottore cosa si aspettava dall'operazione, ha ricevuto il preventivo: "Mi ha detto che si trattava di un intervento gestibile con un'anestesia locale, nell'ambulatorio stesso in cui avevo fatto la visita (quello a Fonte Ostiense, ndr) – ha spiegato – Mi ha detto che avrei dovuto portare i risultati dell'emocromo con tempi di coagulazione e un elettrocardiogramma con tracciato. Poi ci saremmo visti direttamente il giorno dell'intervento".

Cosa è successo dopo l'operazione a Margaret Spada: "Qualcosa è cambiato"

Al giorno dell'operazione manca sempre meno. Ma dopo quanto accaduto a Margaret Spada, qualcosa comincia a cambiare. "La mattina del 4 novembre mi ha scritto una collaboratrice dicendomi che il dottore aveva avuto un imprevisto senza alcuna precisazione – racconta a Fanpage.it – Mi è sembrato un comportamento singolare, forse poco serio, ma non ci ho badato molto. Più strano, invece, il fatto che nel frattempo fosse scomparso il suo profilo Instagram: è tornato attivo soltanto tre giorni dopo, non più con il nome del dottore, ma con quello di una clinica".

È dopo il 7 novembre che viene ricontattata nuovamente dalla collaboratrice dell'ambulatorio: "Mi ha detto che l'imprevisto era rientrato, che potevamo fissare l'appuntamento, ma che l'operazione non si sarebbe tenuta nell'ambulatorio, come previsto, bensì in una clinica privata senza costi aggiuntivi e portando con me le stesse analisi, sia emocromo che elettrocardiogramma. L'idea di essere operata in clinica, mi aveva tranquillizzato maggiormente", ammette poi. Una volta arrivata la giornata di mercoledì 13 novembre la notizia della morte della ventiduenne inizia a circolare.

La disdetta: "Ho avuto paura, non so più se voglio operarmi"

"Avevo già appreso dell'accaduto quando mi è arrivato un nuovo messaggio da parte della collaboratrice dell'ambulatorio. Mi comunicava che prima di sottopormi all'operazione, avrei dovuto presentare un documento che non aveva mai nominato prima: un referto del cardiologo che accertava che non c'erano problemi cardiaci per sottoporsi ad un'anestesia". Quella anestesia su cui si concentrano gli accertamenti da parte degli inquirenti.

"A me è sembrato uno studio medico professionale e ne resto convinta finché ulteriori accertamenti non mi costringeranno a pensare il contrario: le indagini devono fare il loro corso. C'è chi ha parlato di operazioni con prezzi al ribasso, ma posso garantire che, seppur di fascia minima, i prezzi erano nella media. Sono certa anche che nell'ambulatorio ci fosse una stanza per gli interventi, dove venivano praticate dalle operazioni più blande quelli più complessi, anche a quattro mani", ha assicurato.

La situazione però l'ha sconvolta. "Ho avuto paura. Così ho preferito disdire l'intervento". Secondo quanto riportato dalla collaboratrice dei medici dello studio, sono centinaia le operazioni annullate soltanto negli ultimi due giorni. "E, ad essere sincera – conclude infine – Non so più se voglio ancora cambiare il mio naso".

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