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Un sit in per disobbedire al divieto di sedersi sulla scalinata di Trinità dei Monti

Introdotto due anni fa il divieto prevede per i trasgressori multe tra 160 e 400 euro. L’iniziativa è stata promossa per il prossimo sabato 24 luglio dall’assessore alla Cultura del III Municipio Christian Raimo: “Un sit in sulla scalinata di piazza di Trinità dei Monti, a leggere, chiacchierare, ascoltare musica, prendere il sole, è semplicemente un piccolo gesto di disobbedienza civile contro la cannibalizzazione della città pubblica”.
A cura di Valerio Renzi
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L'appuntamento è per sabato 24 luglio, quando i partecipanti chiamati a raccolta con un evento Facebook dallo scrittore e assessore alla Cultura del III Municipio Christian Raimo, disobbediranno al divieto di sedere sulla scalinata di Trinità dei Monti. "De Gradino" è il titolo ironico dell'iniziativa, definita "un piccolo sit-in". L'idea è quella di contestare il divieto stabilito due anni fa dall'amministrazione di Virginia Raggi, e rientra nel corpo corpo che Raimo ha ingaggiato con quella che definisce la retorica "del degrado" e le "politiche securitarie", che "rendono invivibile lo spazio pubblico tranne quando è privatizzato".

L'idea è semplice: sedersi rivendicando semplicemente il diritto a sostare, a godere di uno dei luoghi più famosi di Roma, sfondo perfetto per la foto da cartolina, immancabile in ogni tour turistico della città. Il ragionamento dell'assessore altrettanto lineare: perché una cosa normale come sostare su un gradino a leggere il giornale o riposare deve essere vietata? Che danno si arreca alla bellezza del luogo, quale "degrado" ne deriva? Serve davvero a prevenire comportamenti gravi e censurabili come i danneggiamenti apportati anni fai dagli ultras alla Barcaccia? I vigili urbani davvero devono passare le giornate a inseguire turisti e romani per farli alzare dalla scalinata, minacciando più che elevando nella maggior parte dei casi le multe?

"Le multe previste partono da 160 euro e possono arrivare a 400; c'è sempre un piccolo gruppo di vigili che pattuglia che il divieto venga rispettato. – si legge nel testo della convocazione – Questo divieto è emblematico di come l'ideologia del decoro si stia mangiando lo spazio pubblico della città". Una situazione che non riguarda per solo Roma: "Da Santo Spirito a Firenze alle piazze di Bologna, Milano, Torino, le ordinanze comunali e i regolamenti di sicurezza pubblica vietano e recintano spazi storicamente centrali della vita pubblica e al tempo stesso allargano a dismisura la concessione di spazi privati. Un sit in sulla scalinata di piazza di Trinità dei Monti, a leggere, chiacchierare, ascoltare musica, prendere il sole, è semplicemente un piccolo gesto di disobbedienza civile contro questo processo di cannibalizzazione della città pubblica".

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