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Un passo importante per il Lazio, approvato all’unanimità il salario minimo a 9 euro l’ora

Intervista al consigliere regionale di Azione Alessio D’Amato, che ha presentato una mozione, approvata all’unanimità, che impegna la giunta Rocca a rispettare un salario minimo inderogabile di 9 euro l’ora negli appalti per forniture e servizi della Regione Lazio.
A cura di Enrico Tata
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Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all'unanimità una mozione presentata dal consigliere regionale di Azione Alessio D'Amato sul salario minimo di nove euro l’ora nei contratti di appalto di lavori della Regione Lazio. La mozione, si legge nel testo, impegna il presidente Rocca e la giunta affinché "sia verificato che i contratti indicati nelle procedure di gara prevedano un trattamento economico minimo inderogabile pari a 9 (nove) euro l’ora".

In cosa consiste questa mozione, consigliere D'Amato?

La mozione impegna la giunta Rocca a rispettare un salario minimo inderogabile di 9 euro l'ora, in sede di gare d'appalto che la Regione Lazio fa per acquisire servizi e forniture. È un segnale importante, ancora di più perché è stata approvata da tutti i gruppi politici.

Perché è importante questa mozione?

Si tratta di un passo importante, perché il Lazio è una grande regione, è la regione della Capitale, è un segnale politicamente rilevante. Un passo che ci avvicina all'Europa. Purtroppo il nostro Paese negli ultimi dieci anni, a differenza di altri Paesi europei, ha perso molto nel potere di acquisto di salari e stupendi e quindi tutelare le fasce più deboli della popolazione è importantissimo.

Si tratta di un primo passo in vista dell'introduzione di un salario minimo a livello nazionale?

È una misura che è prevista anche dalle direttive comunitarie, è una tutela per i lavoratori affinché non vi sia quel fenomeno, che purtroppo oggi esiste, del ‘lavoro povero' che riguarda alcune categorie. Mi riferisco ad esempio ai servizi di vigilanza, ai servizi di lavanolo, alle mense, ai call center. Tutti servizi che in numerose circostanze sono al di sotto della soglia di 9 euro. La mozione lascia spazio anche alla contrattazione, perché il testo prevede che ci sia un confronto periodico tra organizzazioni sindacali e datoriali per monitorare il fenomeno. L'obiettivo di questa mozione, ripeto, è quello di contrastare il cosiddetto lavoro povero.

Questa mozione è stata votata da tutti i gruppi politici. Un bel segnale…

Questa è stata una battaglia che a livello nazionale è stata una battaglia portata avanti da tutte le forze di opposizione e mi ha fatto piacere che a livello regionale anche il centrodestra abbiano supportato questa iniziativa. Lo ritengo un segnale importante, anche nei confronti di altre regioni e del Parlamento.

Da adesso, quindi, tutti i bandi regionali dovranno riportare l'indicazione della soglia minima oraria a 9 euro?

Nei contratti di gara e nei capitolati si dovrà rispettare quanto deciso dal Consiglio Regionale, cioè la volontà politica del Consiglio, peraltro all'unanimità. Vigilerò sul fatto che questa volontà venga rispettata, ma non ho dubbi perché è un atto importante votato e sottoscritto da maggioranza e opposizione. Un'assunzione di responsabilità molto importante da parte di tutte le forze politiche. La mozione è molto chiara nelle modalità operative.

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