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Un murales al Tufello per celebrare Gigi Proietti: un cappello e lo sguardo rivolto verso il cielo

Il dipinto dedicato a Gigi Proietti dallo street artist Harry Greb realizzato su un palazzo in via Capraia, raffigura l’attore romano con un capello in mano, immortalato insieme a due uccellini, mentre guarda verso il cielo verso il cielo. Abiti che ricordano lo spettacolo “A me gli occhi, please”.
A cura di Alessia Rabbai
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Al Tufello è comparso un murales, un tributo per celebrare Gigi Proietti, l'amatissimo artista, tra i simboli della romanità, scomparso ieri mattina colto da un infarto in una clinica romana, dove si trovava ricoverato da quindici giorni. A omaggiarlo lo street artist Harry Greb. Il dipinto, realizzato su un palazzo in via Capraia, raffigura Proietti con un capello in mano, immortalato insieme a due uccellini, mentre guarda verso il cielo. Abiti quelli che indossa l'attore romano, che ricordano “A me gli occhi, please” nato al Teatro Tenda di Piazza Mancini, uno degli spettacoli senza trama in cui Proietti si muove nella poetica di contaminazione teatrale, contraddistinguendola con l'ironia caratteristica del suo personaggio.

Il Tufello, luogo dell'infanzia di Gigi Proietti

Lo street artist ha scelto proprio il Tufello, zona appartenente al quartiere Montesacro, perché tra i luoghi in cui Gigi Proietti ha vissuto infanzia e adolescenza. L'attore romano, figlio di padre umbro e madre proveniente dall'Alto Lazio, è infatti nato in via Giulia, per poi trasferirsi in uno scantinato di via Veneto, in via Annia, al Celio, a Campo de Fiori, poi nelle case popolari di via Capraia al Tufello. "È lì che ho cominciato a capire lo spirito del romanesco: un dialetto che – ha spiegato Proietti in un'intervista a La Repubblica – si presenta come un modo di parlare in continua evoluzione. Al Tufello non posso dire che si parlasse romanesco; ma si romanizzava qualsiasi cosa, dai testi delle canzoni ai termini stranieri. Il romano è bello anche perché, alla fine, uno se l'aggiusta come je pare. E le periferie, da questo punto di vista, sono sempre il primo laboratorio del cambiamento".

Stornelli romani e applausi per Gigi Proietti

Appresa la notizia della scomparsa di Gigi Proietti dai palazzi davanti alla clinica i residenti hanno intonato stornelli, tra cui ‘Er barcarolo romano' per ricordarlo affettuosamente. I passanti udendo la musica si sono fermati in strada per unirsi al tributo e il tutto si è concluso con un caloroso applauso. Davanti alla clinica dove Proietti si trovava ricoverato prima di morire all'età di ottant'anni proprio il giorno del suo compleanno, visitata anche dalla sindaca Virginia Raggi, fan, amici e conoscenti hanno lasciato mazzi di fiori e bigliettini, con messaggi d'addio.

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