Un mese fa l’omicidio di Thomas Bricca, la famiglia alla fiaccolata ad Alatri: “Vogliamo risposte”
"Questa fiaccolata è per sollecitare le istituzioni, perché i colpevoli vengano assicurati alla giustizia, perché devono pagare. Ci devono dare delle risposte. Le chiacchiere stanno a zero. Vogliamo le risposte". Sono le parole dello zio di Thomas Bricca, il diciottenne ucciso da un colpo di pistola sparato alla testa la sera del 30 gennaio scorso in Largo Cittadini ad Alatri, in provincia di Frosinone. Stasera, a circa un mese dalla scomparsa del giovane famigliari, amici, conoscenti e cittadini si sono dati appuntamento in piazza, per ricordarlo. In sua memoria in molti hanno indossato una maglietta bianca con stampata la sua foto.
Hanno con loro fiaccole e striscioni e si sono riuniti in silenzio. Su uno portato dagli studenti della IV A c'è scritto: "Non sei più dov'eri, ma sei ovunque noi siamo. Per sempre". La comunità di Alatri, non solo i famigliari e gli amici di Thomas Bricca, aspetta una risposta. A distanza di un mese dal delitto infatti i responsabili dell'omicidio non sono ancora stati assicurati alla giustizia. I presenti durante la fiaccolata hanno fatto un giro del centro del paese in religioso silenzio e si sono riuniti in preghiera.
L'unico indagato rilasciato senza provvedimenti
C'è un solo indagato sull'omicidio di Thomas Bricca. Mattia Toson è stato interrogato per circa sei ore assistito dagli avvocati Angelo Testa e Umberto Pappadia e rilasciato senza provvedimenti, anche se la sua posizione resta in fase d'accertamento. Secondo quanto emerso finora in sede d'indagine il ragazzo sarebbe coinvolto indirettamente nel delitto. L'immagine del suo volto infatti comparirebbe nelle registrazioni immortalate dalle telecamere di sorveglianza durante lo scambio di veicoli. I due in sella allo scooter avrebbero incrociato un'auto in località Frattocchie. In quel frangente comparirebbe Toson. Né lo sccoter TMax di cui parlano i testimoni né l'arma del delitto sono stati ancora trovati.
Il padre di Thomas: "Perdono chi lo ha ucciso ma si consegni"
Il padre di Thomas, Paolo Bricca, intervistato da Fanpage.it a distanza di due settimane dalla morte del figlio ha lanciato un appello, spiegando che le sue intenzioni sono quelle di voler perdonare gli assassini: "Vi perdono, anche se avete ucciso mio figlio, ma vi chiedo di pentirvi e consegnarvi alla giustizia". Thomas al momento dello sparo da quanto ricostruito finora si sarebbe trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, poiché il proiettile era destinato ad un suo amico che era insieme al lui.