Un medico di Roma condannato per apprezzamenti e palpeggiamenti alle colleghe in sala operatoria
Una condanna a cinque anni di reclusione per un anestesista romano. Il medico, 64 anni, è stato accusato di violenza sessuale su due colleghe di lavoro. Una terza persona, inoltre, sarebbe stata molestata. L'uomo ha ricevuto anche l'aggravante, perché i reati sarebbero stati commessi con l'abuso di relazioni d'ufficio, poiché era un superiore delle tre donne. L'anestesista è stato invece assolto dall'accusa di stalking.
Stando a quanto si apprende, uno dei fatti contestati sarebbe stato addirittura commesso poco prima di eseguire un intervento chirurgico in sala operatoria. Le violenze risalgono agli anni 2017 e 2018. Il primo: una delle vittime si trovava all'interno di una stanza da sola, il medico è entrato, l'ha avvicinata, l'ha palpeggiata nelle parti intime e ha tentato di baciarla. Un'altra collega, stando a quanto ricostruito, sarebbe stata apostrofata con frasi volgari, violente e sessiste.
L'episodio in cui è coinvolta una terza collega del medico, risalirebbe al 27 marzo del 2018. In sala operatoria, dove stava per cominciare un intervento chirurgico, l'imputato si è accostato a una infermiera e, all'improvviso, le ha leccato il collo. Per questo motivo la donna, scossa dall'episodio, ha chiesto e ottenuto di cambiare reparto.
L'inchiesta, hanno sottolineato gli inquirenti, sarebbe partita in seguito a segnalazioni arrivate dal personale dell'ospedale, ma non dalle dirette interessate. Queste ultime, assistite dagli avvocati Loredana Vivolo e Maria Cristina Cerrato, hanno detto di aver preferito evitare la denuncia per timore di ritorsioni. La Asl Roma 1 si è costituita parte civile nel processo ai danni dell'anestesista.