Cambiamenti climatici

Ultima Generazione torna a bloccare le strade: oggi la protesta in via Appia nuova

Riprendono anche a Roma le azioni di disobbedienza civile non violenta degli attivisti e delle attiviste di Ultima Generazione: oggi la mobilitazione blocca la via Appia Nuova, direzione centro.
A cura di Beatrice Tominic
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Un carabiniere alza di peso una degli attivisti di Ultima Generazione lungo la via Appia.
Un carabiniere alza di peso una degli attivisti di Ultima Generazione lungo la via Appia.
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Le attiviste e gli attivisti di Ultima Generazione sono tornati a bloccare la circolazione sulle strade di Roma. Oggi, venerdì 29 settembre, la protesta ha bloccato il traffico in via Appia, all'altezza di via Albano, a pochi passa dalla stazione della metropolitana della linea A di Colli Albani, nel quadrante sud est della capitale.

I manifestanti, come di consueto nelle loro azioni di protesta non violenta, si sono messi seduti in mezzo alla strada, impedendo il passaggio di chi stava andando al lavoro o a scuola. "Nel 2100 le coste italiane saranno sommerse dall’innalzamento dei mari", hanno urlato e provato a spiegare gli attivisti che ormai da quasi due anni si mobilitano con proteste di disobbedienza civile non violenta per sensibilizzare la popolazione sul cambiamento climatico e i suoi danni.

La tensione con gli automobilisti

L'azione è iniziata alle 8.17 quando cinque attivisti si sono schierati per strada sedendosi sulle strisce pedonali in via Appia Nuova, all’incrocio tra via Priora e largo dei Colli Albani. Con la nuova campagna Fondo di Riparazione, chiedono al Governo di "istituire un fondo di riparazione da 20 miliardi che vada a riparare i danni, sempre maggiori, causati dagli eventi estremi come alluvioni, frane, grandine, trombe d'aria e incendi" per formare il quale occorrerebbe prendere  utilizzare i soldi "dai SAD (sussidi ambientalmente dannosi), dagli stipendi dei politici e dei manager delle industrie energivore partecipate dallo Stato, dalle spese militari e dagli extra-profitti delle compagnie petrolifere".

Nel corso della protesta ci sono state tensioni con gli automobilisti: uno di loro si è avvicinato ad un attivista e gli ha lanciato uno schiaffo. In molti sono scesi dai mezzi per lamentarsi.

L'intervento dei carabinieri

Poco dopo sono arrivate le pattuglie di carabinieri. I militari hanno strappato dalle mani dei manifestanti lo striscione, tutto arancione, che oltre al logo riportava la scritta "fondo di riparazione". Poi hanno alzato di peso i manifestanti stessi, per spostarli al lato della carreggiata e permettere lo scorrimento di auto, moto, taxi e pullman. Le e gli attivisti sono stati infine trasferiti in caserma, per essere identificati e poi denunciati.

Le e gli attivisti al lato della carreggiata insieme alla forze dell'ordine
Le e gli attivisti al lato della carreggiata insieme alla forze dell'ordine

I precedenti

Da tempo le e gli attivisti di Ultima Generazione cercano di accendere una luce sulle questioni legate all'ambiente e al cambiamento climatico. Lo fanno con i blocchi stradali, le zuppe lanciate contro le opere d'arte nei musei, il carbone vegetale nella fontana: azioni di disobbedienza civile non violenta che non danneggia persone né cose. "Non posso fare altro che lottare con unghie e denti (e una carica importante di amore) per cercare di sopravvivere al collasso climatico e sociale che ci piomberà addosso, prima che ce ne accorgiamo – avevano spiegato a Fanpage.it dopo i primi blocchi

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