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Ucciso ad Alatri, oggi i funerali: “Thomas amico di tutti, suo sacrificio non merita omertà”

Oggi ad Alatri sono stati celebrati i funerali di Thomas Bricca, ucciso lo scorso 30 gennaio con un colpo di pistola alla testa. Il vescovo che ha celebrato l’omelia: “Thomas strappato agli affetti più cari da una ‘violenza omicida’ che ci ha lasciato smarriti e privi del ‘ragazzo con il sorriso”.
A cura di Enrico Tata
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Foto Lorenzo Sassi - Fanpage.it
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La cerimonia in chiesa, poi un corteo silenzioso per le vie di Alatri al seguito del feretro. Davanti a tutti, gli amici di Thomas Bricca, ucciso lo scorso 30 gennaio con un colpo di pistola alla testa. Sono centinaia le persone che hanno atteso l'arrivo della salma da Roma all'esterno e all'interno della cattedrale del paese in provincia di Frosinone. Tra loro anche il sindaco di Alatri, Maurizio Cianfrocca, che per oggi ha indetto il lutto cittadino. A celebrare l'omelia è stato il vescovo della diocesi di Alatri-Anagni, monsignor Ambrogio Spreafico. "Thomas strappato agli affetti più cari da una ‘violenza omicida' che ci ha lasciato smarriti e privi del ‘ragazzo con il sorriso", ha esordito con queste parole don Spreafico, subito dopo aver letto un passo del Vangelo secondo Giovanni.

Foto Lorenzo Sassi - Fanpage.it
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"Thomas era un ragazzo speciale, che non escludeva nessuno, un inclusivo che sapeva bene che la strada per la felicità sta nell'abbracciarsi tutti, senza distinzione di razza e popoli. Il segreto della vita sta nel non cedere al male per questo bisogna fare attenzione cari ragazzi, cari genitori, a non dimenticare di tendere la mano a chi è più fragile. Troppo spesso dimentichiamo la fragilità e lasciamo vincere la prepotenza. Nella fragilità ci facciamo infatuare da soluzioni illusorie e false promesse che restano solo illusioni. Per questo si deve fare attenzione perché se cedi al male una sola volta, diventa difficile guarire", ha proseguito il vescovo. "Si deve parlare al prossimo con sincerità, in modo pacifico, imparando ad ascoltarsi. Siamo abituati ad ascoltare molto poco e questo non è accettabile. Come non è accettabile rendere la parola uno scontro, un litigio fino ad arrivare le mani. Parlare per aiutarvi, per sostenervi, nessuno si salva da solo. Nessuno è felice da solo: mai nessuno senza un altro. Viviamo in un mondo di tribù dove si fa fatica a vivere insieme. Da qui nasce la violenza che diventa incontrollabile. Era buono Gesù, faceva del bene a tutti, ascoltava, aiutava, eppure il suo amore sembrava eccessivo e per questo è stato ucciso da mani violente, appeso a una croce. Thomas era l'amico di tutti e questo non bisogna dimenticarlo. Indifferenza e complicità creano l'omertà e il sacrificio di Thomas non merita omertà", ha concluso don Spreafico.

Foto Lorenzo Sassi - Fanpage.it
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All'uscita della bara sono stati lanciati palloncini ed è stato fatto un lungo applauso, "un ultimo saluto a Thomas". Poi un corteo silenzioso ha sfilato per le vie del paese, con gli amici più intimi che hanno seguito in prima fila l'auto con il feretro fino al cimitero di Alatri.

Le indagini, intanto, continuano e va sempre più prendendo corpo l'ipotesi di uno scambio di persona. Probabilmente i killer non volevano colpire Thomas, ma l'amico che era accanto a lui. Uno dei possibili moventi è quello della vendetta per una rissa tra gruppetti di ragazzi avvenuta qualche giorno prima rispetto all'agguato in cui ha perso la vita il 18enne.

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