Uccise un negoziante per rubare 600 euro di abiti: il 23enne Pang condannato a 25 anni di carcere
Michael Aaron Pang, il ragazzo americano che lo scorso 3 maggio 2019 ha ucciso a Viterbo il commerciante Norveo Fedeli, è stato condannato a 25 anni e mezzo di carcere. La decisione è stata presa ieri dai giudici della Corte d'Assise, che lo hanno riconosciuto colpevole di rapina e omicidio aggravata. Caduta per il 23enne l'aggravante della crudeltà. La pubblico ministero Eliana Dolce aveva chiesto per lui l'ergastolo, i legali della difesa l'assoluzione per legittima difesa. La vicenda si è conclusa con una condanna a oltre 25 anni di carcere, ma i legali di Pang hanno già annunciato che faranno ricorso in appello contro la sentenza. Il 23enne, detenuto nel carcere di Mammagialla, ha sempre dichiarato di aver agito per legittima difesa. Non gli hanno creduto i giudici della prima Corte, né la famiglia di Norveo Fedeli, massacrato con 17 sgabellate alla testa fino a che non si è più mosso.
L'omicidio di Norveo Fedeli
L'omicidio di Norveo Fedeli, storico commerciante di Viterbo da tutti conosciuto per la sua elegante boutique ‘Fedeli Vogue', è avvenuto lo scorso 3 maggio 2019 intorno all'ora di pranzo. Michael Aaron Pang, ventenne proveniente dal Kansas, si era trasferito da qualche tempo a Viterbo per amore di una donna, dalla quale alloggiava. Era stato tre volte nella boutique del signor Fedeli, voleva acquistare degli abiti da 600 euro. Ma la sua carta di credito, non funzionava mai. E la terza volta che ha varcato la soglia del negozio, secondo quanto ricostruito dall'accusa, aveva cercato di rapinare Fedeli. Per poter uscire con gli abiti, lo ha colpito ben 17 volte alla testa con uno sgabello, fino a che non si è più mosso. Dopodiché si cambia gli abiti e avvolge una scarpa insanguinata in una busta, per coprirla. Sarà però ripreso dalle telecamere di sorveglianza e arrestato nemmeno 24 ore dopo. A trovare il corpo senza vita di Norveo Fedeli è stata una parrucchiera che lavorava accanto alla boutique. Vedendo che all'ora di pranzo non aveva ancora chiuso, si è affacciata per vedere se andava tutto bene. E ha visto la scia di sangue che portava al cadavere dell'uomo, brutalmente ucciso poco prima.