Uccise professore universitario perché era amico della sua ex: Cesaris condannato a 25 anni
Claudio Cesaris, il tecnico di laboratorio che il 7 dicembre 2021 uccise il professore associato dell'Università della Tuscia Dario Angeletti, è stato condannato a venticinque anni e due mesi di carcere. L'accusa per lui è di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione per aver agito "nei confronti di persona che frequentava la ex compagna, dopo aver assunto informazioni sul conto della vittima, effettuato pedinamenti e sopralluoghi, essersi informato sulla possibilità di localizzare un telefono spento e sulla percentuale dei casi irrisolti di omicidio, essersi procurato un'arma diversa da quelle denunciate e con essa aver atteso che la vittima uscisse dal lavoro".
Cesaris era accusato anche di atti persecutori nei confronti dell'ex compagna, ma è stato assolto perché ‘il fatto non sussiste'. Il pubblico ministero della procura di Civitavecchia Alessandro Gentile, aveva chiesto una condanna a ventitré anni di carcere. Alla lettura della sentenza erano presenti i familiari della vittima.
Durante la scorsa udienza Cesaris aveva reso in aula dichiarazioni spontanee, chiedendo perdono alla famiglia di Angeletti. "È passato più di un anno, ma non mi riconosco in quello che ho fatto. Voglio chiedere perdono perché ho dato tanto dolore", le sue parole.
"Quella persona non era il Claudio che è adesso, tantomeno il Claudio che per 68 anni ha avuto una vita integerrima. È una sofferenza immane, ho tolto la vita a una persona. La cosa mi angoscia, mi toglie il respiro, mi dà un immane dolore perché non c'è una giustificazione e ho privato la famiglia di un loro caro. Questo sarà il pensiero che mi accompagnerà, e mi accompagna, per tutto il resto della mia vita".