Uccise l’ex moglie e tentò il suicidio, 47enne lascia il carcere: “Affetto da psicosi, andrà in comunità”

Emiliano Frocione, l'uomo che il 9 settembre 2014 uccise l'ex moglie Alessandra Agostinelli, è stato scarcerato per la terza volta in dieci anni. Il 47enne, che soffrirebbe di una forte psicosi, adesso tornerà in una comunità terapeutica a Rieti che già lo aveva ospitato. Lo scorso fine settimana, i carabinieri di Alatri lo avevano riportato in carcere: adesso, potrà uscire di nuovo.
Emiliano Frocione era stato arrestato a settembre 2014 dopo aver ucciso a coltellate l'ex moglie, con il quale viveva da separato nella stessa abitazione. Il 9 settembre, sembra per dissidi legati a motivi economici, l'ha uccisa, ferendola ripetutamente con una lama. A trovare il corpo della donna era stato il figlio di 14 anni, tornato a casa dopo la scuola. Frocione, arrestato immediatamente, fu portato nel carcere di Rebibbia con l'accusa di omicidio volontario. Prima fu portato in ospedale: dopo aver ucciso Agostinelli tentò di togliersi la vita, accoltellandosi da solo. Trovato ferito, ma vivo, fu prima curato dai medici e poi trasferito nel penitenziario, in attesa del processo.
A seguito di vari tentativi di suicidio nel carcere di Rebibbia, il suo legale Tony Ceccarelli aveva dimostrato che l'uomo era affetto da una grave sindrome psicotica, e ne aveva chiesto il rilascio con affidamento in comunità. Trasferito a Cassino, era stato poi riportato in carcere perché i medici erano convinti simulasse il suo disturbo. Fu quindi trasferito di nuovo nel carcere di Cassino e poi a Rebibbia, dove in seguito a nuove tendenze autolesioniste fu rilasciato e portato in comunità a Rieti. Adesso tornerà in quest'ultima struttura.