Uccise le figlie e si suicidò, parenti chiedono l’eredità all’ex moglie. La donna: “Incommentabile”
"Scelgo di non commentare l'incommentabile, perché parla da solo. Ma vorrei fare una riflessione sociale sulla vittimizzazione delle donne che scelgono di vivere ed essere libere. Io ho scelto e mi troverete sempre dalla stessa parte: per i diritti e la libertà delle donne. Per il diritto alla vita delle donne, delle bambine e dei bambini. Dalla parte di chi non ha più voce. Dalla parte dei più deboli. Dalla parte della giustizia contro ogni prepotenza e violenza". Sono queste le parole scelte da Antonietta Gargiulo per commentare la richiesta dei parenti dell'ex marito di accedere a parte dell'asse ereditario. Ossia la casa di Cisterna di Latina dove Luigi Capasso ha sterminato la sua famiglia, uccidendo le due figlie e cercando di togliere la vita anche ad Antonietta, sopravvissuta alla strage. L'abitazione, dopo il suicidio di Capasso, è stata ereditata da Antonietta: adesso i parenti dell'uomo la chiedono indietro.
L'abitazione di 75 metri quadrati al secondo piano di via Collina dei Pini è stato teatro di uno degli episodi più terribili degli ultimi anni. Luigi Capasso, carabiniere, una personalità violenta soprattutto nei confronti della moglie e delle due figlie, aveva reso la loro vita un inferno. Antonietta Gargiulo aveva così deciso di separarsi dall'uomo, e lasciarlo. Ma un uomo come Capasso non poteva tollerare che lei avesse deciso di essere libera, e liberarsi dal suo giogo. E così, dopo un sequestro durato nove ore, il 28 febbraio 2018 tolse la vita alle due figlie di nove e tredici anni, ridusse in fin di vita la moglie e poi si suicidò.
A Luigi Capasso era stata tolta la pistola d'ordinanza. L'arma è stata poi restituita dopo il nulla osta di due medici, che lo hanno trovato idoneo al possesso. Entrambi sono finiti a processo con l'accusa di omicidio colposo: proprio con la pistola d'ordinanza Capasso uccise le figlie.